Fa discutere la circolare inviata dal Viminale sulla vicenda del doppio cognome. La ministra Lamorgese è finita ancora nel mirino delle critiche.
Una circolare del Viminale inviata ai Comuni in queste ore sul doppio cognome sta facendo discutere. La ministra Lamorgese ha invitato tutti i sindaci di sensibilizzare i propri uffici dopo la sentenza della Consulta e ha dato delle indicazioni in caso di situazione particolari.
Nel documento, riportato dall’Ansa, il Viminale ha precisato che “in caso di mancato accordo tra i due genitori sul cognome da mettere, d’ufficio il bambino dovrà avere il cognome di entrambi, nell’ordine da essi deciso. E qualora anche in questo caso non si arrivi ad una intesa, l’ultima parola spetterà ai giudici”.
Il ministero dell’Interno, quindi, invita ai Comuni di mettere il doppio cognome in automatico se tra i genitori non c’è accordo. Una decisione destinata sicuramente a far discutere e non possiamo escludere, come già successo in passato, un passo indietro oppure una ulteriore precisazione da parte del Viminale.
Il doppio cognome in Italia fa discutere
Bisogna dire che la discussione in Italia sul doppio cognome è iniziata poco dopo la sentenza della Consulta. In molti, tra cui anche Adinolfi ai nostri microfoni, si sono espressi contro questa sentenza, ma da parte del Governo non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro. Anzi, nelle prossime settimane potrebbe iniziare il percorso per portare questa decisione a legge.
A conferma delle prossime mosse del Governo è arrivata la circolare del Viminale. La ministra Lamorgese ha invitato i sindaci a sensibilizzare gli uffici su questa sentenza e soprattutto di mettere il doppio cognome d’ufficio se non ci sarà accordo tra i genitori.
Questo significa che per avere un solo cognome all’anagrafe ci deve essere intesa tra il padre e la madre. In caso contrario si procederà a mettere il doppio cognome nell’ordine detto dai genitori. E se anche in questo caso non ci sarà un punto in comune, il Viminale ha previsto l’intervento di un giudice per risolvere la questione.