Giorgia Meloni teme che qualche squilibrato possa dar seguito ad accuse e insulti in arrivo da alcuni talk: “Questo è un rischio concreto”.
Giorgia Meloni non ci sta e passa all’attacco. Quegli attacchi diretti, giunti da molte direzioni dopo l’affermazione chiara alla recenti elezioni, sembrano tutt’altro che casuali.
“Sono il prezzo del successo elettorale in una nazione nella quale c’è una sinistra che non avendo più argomenti ha bisogno di utilizzare questi metodi”, ha chiarito la leader di Fdi, duramente criticata per il comizio in sostegno di Vox, partito di estrema destra spagnola.
Quelle parole sono state al centro di una serie di reazioni molto pesanti da parte della sinistra, che la Meloni, per i contenuti espressi, giudica “pericolose”. In un video su Twitter, preannunciando querele, la Meloni ha chiarito le sue sensazioni e i timori in una fase in cui i toni si alzano fino a diventare anche un rischio concreto per la sua incolumità.
“Vengo linciata per aver alzato il tono della voce in un comizio, e so bene che è il prezzo da pagare per chi incassa un successo elettorale. Ora però non ci sto più”. Con queste parole Giorgia Meloni risponde ad una serie di accuse in arrivo da una emittente in particolare, ritenute pericolose. “Mi accusano di fare propaganda assassina, di essere circondata da nazisti, riferimenti più o meno velati a Mussolini, Hitler, Putin. C’è anche un conduttore che mi definisce la donna nera”. La Meloni annuncia querele.
“Vedete – prosegue nel video su Twitter –, da una parte bisognerebbe essere contenti di vedere questa gente ricorrere al peggior armamentario senza argomenti reali. Gente rabbiosa e disperata ma anche così invidiosa da reagire con questo livore. I loro racconti non se li fila nessuno, ma credo che sia profondamente sbagliato. Se dici a milioni di italiani che sono pericolosa per la storia, che potrei invadere uno stato, ucciso milioni di persone, il rischio che qualcuno decida di liberare il mondo da una persona così pericolosa, che magari ha qualche rotella fuori posto, è troppo”.
Arriva quindi l’annuncio di querele. “Io non ho bisogno di usare questi toni e mi assumo le mie responsabilità. Ora lo facciano anche loro, io andrò avanti, ma querelo tutti per capire se c’è il diritto in questa nazione di non essere di sinistra senza rischiare di essere vittima dello spostato di turno”.