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Politica

Il M5S esplode. Di Maio contro Conte: E Casaleggio si schiera

Published by
Daniele Magliocchetti

E’ scontro totale e pubblico tra l’ex numero uno e il leader del movimento. Il fondatore poi ci mette il carico e innesca la bomba

Prima o poi doveva succedere. Prima delle elezioni già la situazione era esplosiva all’interno del M5S, figuriamoci dopo la disastrosa (e annunciata) debacle delle amministrative. Sono finite così le tregue armate e soprattutto i finti sorrisi. Ora è resa dei conti totale, pubblica, tra il capo che ha in mano la pistola del voto sui due mandati, la regola con cui può decapitare un’intera classe di big, e l’ex numero uno che teme di essere messo fuori, di essere escluso dalle possibili deroghe, e che ora pensa davvero allo strappo. Giuseppe Conte e Luigi Di Maio non sono più due avversari, sono due nemici. Uno contro l’altro. E la conferma c’è stata con due conferenze stampa convocate prima dai dimaiani e poi dai contiani. In pubblico, senza remore e senza diplomazia. Quasi quasi sembra di stare a scuola e non tra persone che rappresentano le istituzioni. “Dammela, è mia“, dice uno, “No è mia“, risponde l’altro. Le parole usate sono diverse, ma la sintesi è questa. Senza se e senza ma.

Il leader del M5S Giuseppe Conte e l’attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio (foto Ansa)

I contiani lo dicono apertamente: “Luigi vuole fare un partito centrista, prepara la scissione per lanciarla prima del voto di fine mese sui mandati“. Mentre i dimaiani ripetono il loro leitmotiv: “Ci vogliono fare fuori, non c’è confronto, democrazia interna“. È la battaglia dopo la catastrofe elettorale, e la (ri)inizia Di Maio, che dopo un silenzio di mesi sulla politica interna e sul M5S convoca i giornalisti dopo mezzogiorno, davanti al Parlamento. “Non possiamo stare nel governo e poi, un giorno sì e un giorno no, attaccarlo per imitare Salvini” morde subito il draghiano Di Maio. Si riferisce soprattutto alla risoluzione del 21 giugno, quella sulle comunicazioni al Parlamento di Mario Draghi. “Non credo sia opportuno mettere nel testo delle frasi che ci disallineano dalle nostre alleanze storiche“, dice, parlando di “alleanze storiche” e non si capisce, sinceramente, cosa significa storica se accostata al Pd, visto che appena tre anni fa era considerato il male, ma vabbè.

Casaleggio: “Incredibile che nessuno abbia chiesto a Conte di non fare un passo indietro”

Il Ceo Casaleggio Associati, Davide Casaleggio, alla presentazione della nuova sede di Milano di Klarna, (foto Ansa)

Nell’attesa Conte replica al ministro in una conferenza stampa all’aperto. “La missione di Draghi a Kiev era fortemente auspicata dal M5S, ma da ex premier so quanto sia delicata e non voglio parlarne” esordisce. Di sicuro, sostiene, “mettendo in dubbio la nostra linea atlantista Di Maio offende un’intera comunità, dire che siamo anti-Nato è una stupidaggine“. L’avvocato sale di tono: “Manca la democrazia interna? Il mio telefono non ha mai squillato, ma il ministro può sempre essere audito dal Consiglio nazionale“. Lo tratta già come un estraneo. “Di Maio vuole la scissione? Lo dirà lui se vuole fare un nuovo partito, non sono nella sua testa“.

Da lontano e dopo un silenzio di mesi, ecco che interviene Davide Casaleggio: “Dopo la più pesante sconfitta elettorale della storia del Movimento con il 2,2% mi ha sorpreso che nessuno abbia ancora chiesto un passo indietro a Conte e peggio che Conte non abbia rimesso a disposizione la sua mono-candidatura“. E’ il commento all’Adnkronos di Davide Casaleggio, fondatore dell‘Associazione Rousseau. “Dopo un anno di gestione diretta – attacca l’imprenditore – credo sia il momento dell’esempio. Il Movimento ha perso l’80% degli elettori rispetto alle comunali di 5 anni fa, qualcuno dovrebbe assumersene la responsabilità, con i fatti

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Daniele Magliocchetti