La Vigilanza Rai vuole decidere gli ospiti in tv. Il contrattacco: “Abolirla”

La trovata della Vigilanza Rai che non molti si aspettavano: ora l’idea è di lanciare un sondaggio per decidere chi invitare in tv e se pagarlo. 

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(Ansa)

Per il quotidiano La Verità, si tratta molto semplicemente di “un modo per far fuori le voci sgradite, come insegna il caso Orsini”, che porterebbe a una situazione particolarmente sgradevole. Quella di dare vita a “un angolo di Unione sovietica in Italia. Un retaggio della vecchia Urss. Oppure una scheggia di regime putiniano”.

Pare infatti che la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, il cui compito è quello di sorvegliare su di un’azienda che si occupa d’informazione e intrattenimento, e che di fatto risulta essere sempre il luogo in cui si affossano ogni tipo di riforma dell’ente pubblico radiotelevisivo, ne abbia fatta un’altra delle sue.

La Vigilanza Rai vuole decidere chi va ospite in tv

Lo scorso 15 giugno infatti l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes era stato convocato per fornire chiarimenti riguardanti la rimozione dalla direzione del Tg3 di Mario Orfeo, oltre che di altri trasferimenti come quello di Antonio Di Bella o di Simona Sala. In quella data l’ad Fuortes doveva anche spiegare l’ipotesi di vendita di Viale Mazzini e le altre decisioni del piano editoriale, nello specifico quelle riguardanti i talk show.

Proprio su questi ultimi si sono così consumati gli scontri più aspri, con Pd e Italia Viva tornati dalla stessa parte, quella delle aspre critiche alle scelte dell’Ad. Ma la discussione è virata nuovamente sulla partecipazione degli ospiti ai talk show, con l’entrata in campo di un’idea se non originale certamente bizzarra. Quella di commissionare sondaggi a un istituto demoscopico per domandare ai telespettatori chi desiderano vedere in tv.

Ma in questo modo stabilire criteri per decidere chi mandare in tv e chi no significa sostanzialmente azzerare il potere di decisione dell’unico programma attualmente non allineato al Governo Draghi, che è Cartabianca. “Stabilire criteri di approvazione degli ospiti significa espropriare conduttori e autori dell’autonomia produttiva”, spiega La Verità. “E puzza di intenzione normalizzatrice”.

Così la proposta del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro è molto più radicale: “Un sondaggio sull’abolizione della commissione di vigilanza, ultimo pezzo di Unione sovietica attivo in Italia. Sarebbe il modo per avviare il riassetto del servizio pubblico, iniziando a sganciarlo dalla politica. Chissà se il Pd, che ha più sedi in Rai che nel resto del Paese (copyright Michele Santoro), lo appoggerebbe”.

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