Brunetta si scaglia contro un lavoratore: “Che parli? Mettiti in proprio” – VIDEO

Durante un comizio elettorale tenuto a Mira, in Veneto, il Ministro per la Pubblica Amministrazione dal palco battibecca con un lavoratore: “Il microfono lo tengo io e comando io”

Il ministro Renato Brunetta torna a far discutere: ancora una volta il web si divide e per lo più si scaglia contro di lui. Su Twitter infatti in tantissimi commentano il suo comportamento, l’ultimo dei tanti che hanno acceso polemiche. Stavolta è stato preso di mira per un confronto acceso avuto con un lavoratore mentre stava intrattenendo un comizio elettorale a Mira, in Veneto.

Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta
Renato Brunetta (Ansa Foto)

“Mi lascia parlare o no?“, chiede l’uomo nel corso della discussione. “No, non parli, perché il microfono ce l’ho io e comando io“, ribatte il Brunetta. A quel punto il lavoratore si gira e se ne va accompagnato da alcune persone, mentre il ministro prosegue: “È libera democrazia, ciao!“. Poi riprende con il suo discorso sul palco: “Continua a fare il tappezziere dipendente. Detto questo, vedete – torna a rivolgersi al pubblico – il mondo è bello anche per questo, perché io sono figlio di un venditore ambulante e mio padre mi diceva sempre ‘mai sotto padrone’ e io questa cosa l’ho seguita nella mia vita“. E chiosa: “Ho avuto solo un datore di lavoro, lo Stato“.

Brunetta contro il lavoratore: l’acceso confronto

La discussione tra il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e un lavoratore, nel corso di un comizio in vista delle elezioni comunali di Mira, in Veneto degenera. Lo scambio era iniziato con molta probabilità per un’interruzione con una domanda da parte del cittadino e il ministro che – pensando fosse un imprenditore – dice “Che cosa mi chiedi?“. Poi il dibattito si accende e lo scontro continua.

Da qui poi lo scambio riportato in video, quando l’uomo ha detto di essere solo un dipendente: “E allora perché c…parli?” dice Brunetta. Il ministro non si placa e replica ancora: “Perché non ti metti in proprio?“, il lavoratore in questione accenna una risposta e si sente: “Perché ho fatto una scelta“.

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