Gli account filo-Mosca preoccupano il Copasir. E il presidente Urso a ‘Il Messaggero spiega meglio come sono stati creati questi profili.
Il Copasir ha lanciato un nuovo allarme sugli account filo-russo e lo ha fatto attraverso un’intervista del presidente Adolfo Urso ai microfoni de Il Messaggero. L’esponente di FdI in questo intervento ha svelato anche un collegamento tra questi profili e i No Vax.
“Già durante la pandemia – ha spiegato Urso al quotidiano – come Copasir abbiamo deliberato un’inchiesta che ci ha portato a scoprire come le macchine della disinformazione erano statuali e facevano campo alla Russia e Cina. Era il maggio 2020“.
“Ebbene – ha aggiunto il presidente del Copasir – gli stessi siti e social nel giro di una notte hanno cambiato la ragione sociale: dalla propaganda No Vax sono passati a quella della missione militare speciale russa. Come se qualcuno a Mosca o San Pietroburgo avesse pigiato un bottone, variando l’algoritmo e tutta la macchina si fosse riposizionata sulla nuova campagna“.
Urso sulla questione energetica e futuro del Governo Draghi
In questa intervista Urso ha affrontato anche la questione energetica: “Come Copasir già prima dello scoppio della guerra abbiamo presentato una relazione al Parlamento chiedendo di iniziare l’uscita dal gas russo, diversificando le fonti energetiche e producendo più energia nel nostro Paese. Già in quel momento concludevano che il piano di sicurezza energia fosse necessario per diventare finalmente sovrani e autonomi“.
Non poteva mancare un passaggio sulla situazione politica attuale. Il M5s starebbe valutando la possibilità di presentare una mozione contro il sostegno militare all’Ucraina. Una mossa destinata a creare sicuramente diversi problemi all’interno della maggioranza. “Noi come FdI – ha detto Urso – non facciamo mai azioni strumentali. La nostra presidente Giorgia Meloni più volte lo ha detto con chiarezza e la sua coerenza è stata apprezzata e riconosciuta anche dagli elettori. Siamo all’opposizione, ma abbiamo detto fin dall’inizio che avremmo supportato l’azione unitaria del nostro Paese al fianco della resistenza ucraina con i nostri alleati”.