L’imprenditore italiano Flavio Briatore è estremamente famoso. In questa intervista, il magnate parla della sua ex moglie e del figlio.
L’imprenditore ha voluto parlare del suo rapporto con il figlio 12enne avuto con l’ex moglie Elisabetta Gregoraci, con la quale è in buoni rapporti.
Flavio Briatore, 72 anni, è estremamente famoso per il suo successo come imprenditore. Numerosi locali popolari, aziende in vari settori, anche un’esperienza – pur molto controversa – in Formula 1. Un uomo che ha moltissime competenze in settori significativamente diversi tra loro. Nella sua intervista per il Corriere della Sera, il magnate parla del rapporto con il figlio 12enne Nathan Falco, avuto con l’ex moglie Elisabetta Gregoraci, con la quale è in buoni rapporti. Queste le sue parole.
Al momento, Briatore è single: “L’unica storia affettiva per ora è quella con mio figlio. E poi alla mia età… Spero soltanto di invecchiare bene. Con qualcuno che ti sostenga e ti dia felicità: in questo momento non ho velleità, non ho bisogno di badanti. Ho solo necessità di passare tempo con Falco e con Elisabetta. Perché anche se siamo separati, resta la madre di mio figlio. Non mi interessa altro, ho le giornate piene. Poi magari fra qualche anno mio figlio andrà in collegio e mi mancherà”.
Parlando del figlio, l’imprenditore rivela come lo vede: “Un piccolo Briatore con molto più cu*o di me. Io non avevo un papà come Flavio Briatore, purtroppo o per fortuna. Ma è una bella differenza. Cerco sempre di farglielo capire, perché essendo un predestinato deve lavorare più degli altri. Perché ha molte più responsabilità di quante ne avevo io alla sua età. Dovevo solo pensare ad andare a scuola, poi a casa il sabato per far festa mangiavamo il pollo. Durante la settimana invece ci toccava la polenta con le castagne. Non avevo la bicicletta… Sia io che Elisabetta speriamo che il privilegio di Falco si trasformi in rabbia e determinazione, in voglia di emergere ancora di più”.
Briatore sembra essere veramente un padre modello: “Cerco di concentrare tutti i miei impegni nelle ore in cui lui è a scuola, dico no alle cene di affari a meno che non siano veramente, ma veramente, importanti. Se mi capita di lavorare durante il fine settimana ci vediamo in ufficio, mangiamo insieme. Le mie giornate sono dettate dalla sua agenda, la sera voglio stare con mio figlio. È un altro lavoro, ti devi impegnare”.