Una riunione d’emergenza convocata in casa M5s dopo il botta e risposta tra Conte e Di Maio. E proprio il ministro si difende dalle accuse.
Il 19 giugno si candida ad essere un giorno cruciale in casa M5s. Dopo il botta e risposta tra Conte e Di Maio, lo stesso MoVimento ha convocato un consiglio nazionale per prendere una decisione sull’espulsione di Di Maio.
Una giornata fondamentale, quindi, per il futuro dei 5Stelle. In caso di espulsione definitiva di Di Maio, Conte avrà il definitivo via libera per rifondare il M5s. Con una conferma nei pentastellati dell’attuale ministro degli Esteri, si dovrà assolutamente trovare un punto di incontro per sopravvivere almeno fino alla prossima primavera.
In attesa della riunione d’emergenza, Di Maio, riportato da La Repubblica, si difende da tutte le accuse: “Mi attaccano con odio, creano instabilità nel Governo e in Ue. Rivendico con orgoglio di essere atlantista ed europeista“.
Le tensioni in casa M5s preoccupano e non poco il premier Draghi. In caso di espulsione di Di Maio, il presidente del Consiglio quasi certamente confermerà alla Farnesina il ministro, ma non sarà semplice riuscire a gestire nel migliore dei modi questo ultimo anno di legislatura.
L’altra questione che mette Palazzo Chigi in apprensione è la possibile risoluzione con lo stop all’invio di nuove armi in Ucraina. In realtà, come confermato da Ricciardi, non ci dovrebbe essere un documento così netto, ma l’idea è quella di chiedere al Governo di passare dal Parlamento.
Giorni, quindi, decisivi per questo esecutivo e per il M5s. Il primo passaggio è sicuramente l’eventuale espulsione di Di Maio. L’ipotesi più probabile è quella di un ministro che non farà più parte dei pentastellati. Troppo differente, infatti, la posizione con Conte per proseguire insieme anche in futuro.
E, come detto in precedenza, questa novità avrà degli effetti anche sul Governo. Vedremo cosa succederà e quali saranno le decisioni di Draghi in caso di rottura definitiva tra M5s e Di Maio.