La situazione migranti in Italia continua ad essere sempre più complicata. E la polizia è arrivata ormai allo stremo.
E’ emergenza migranti in Italia. Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato di numeri record in confronto del 2021 e gli sbarchi non sembrano essere intenzionati a diminuire nelle prossime settimane.
Come riportato da La Verità, nelle prossime ore sulle nostre coste dovrebbero arrivare altri 600 profughi, che attualmente si trovano sulla Sea Eye (478) e Aita Mari (112). Numeri, quindi, in continua crescita che non aiutano assolutamente gli hotspot. Lampedusa ha superato ormai da tempo la sua capienza massima e anche gli altri ormai sono arrivati nuovamente al limite.
E la situazione in futuro potrebbe diventare ancora più difficile visto che l’Italia mollerà l’addestramento della Guardia costiera libica. Una decisione che porterà quasi certamente a sbarchi incontrollati visto che non si potranno controllare i flussi.
Alla situazione emergenziale dei migranti, presto il nostro Paese potrebbe trovarsi a fare i conti con lo sciopero della polizia che opera proprio nei centri di accoglienza e nelle città che sono quasi sempre meta degli sbarchi.
“La condizione in cui sono costretti a operare gli agenti di polizia a causa del controllo dei flussi migratori è disumana – ha accusato il segretario generale del sindacato sempre riportato da La Verità – i 30 agenti del Reparto Mobile di Palermo, che hanno cominciato il turno alle 5 per portare 130 migranti nel Centro di prima accoglienza di Trapani, erano ancora in servizio dopo 16-18 ore“.
Ma c’è un altro problema evidenziato dal sindacato: “90 dei 130 migranti sono clandestini. Gli è stato notificato l’obbligo di lasciare il territorio nazionale, ma ora sono con il foglio di via in tasca e liberi di andare in giro per il Paese senza alcun controllo e senza la possibilità di operare un rimpatrio coatto. Il sistema di accoglienza in Italia è un colabrodo“.
Una dura critica, quindi, da parte del sindacato di polizia a come nel nostro Paese vengono gestiti i migranti dopo lo sbarco.