Social, Penélope Cruz preoccupata: “Follia esagerata, fosse per me…”

Ospite al defilé di Chanel alla Leopolda, l’attrice è intervenuta alla Camera di Commercio per l’incontro con il presidente Pavlovsky e 250 studenti

Stupisce e colpisce tutti Penélope Cruz che ha partecipato a sorpresa alla Master Class di Chanel tenuta a Firenze dal presidente moda Bruno Pavlkovsky. Il suo intervento ha catturato l’attenzione degli studenti presenti che hanno ascoltato aneddoti e rivelazioni dell’attrice e modella spagnola: “Certo che la moda è importante per un’attrice: se indossi le scarpe sbagliate, stai sicura che sbaglierai la parte“.

Penélope Cruz sfogo contro la tecnologia
Penélope Cruz (Ansa)

Penélope Cruz si racconta ed accogli anche le domande dei presenti. Tocca numerosi temi, dalla moda appunto, al cinema, passando per le sue passioni da bambina e terminando con le preoccupazioni per i ragazzi d’oggi. A proposito del digitale che sta prendendo sempre più piede l’attrice non nasconde i suoi timori per le nuove generazioni.

Penélope Cruz: “Faccio molta resistenza al digitale”

Confesso che faccio molta resistenza al digitale. Spero anche che qualcosa cambi. Fosse per me sarei rimasta agli anni Novanta. Noi ragazzi non avevamo questa frenesia, questa follia esagerata, la tecnologia ha accelerato tutto. Troppo. Sento di non averne alcuna responsabilità ma sono preoccupata dell’uso della tecnologia“.

Penélope Cruz sfogo contro la tecnologia
Penélope Cruz (Ansa)

Lo ‘sfogo’ della Cruz poi prosegue: “Dovremmo avere un diverso approccio, tutti insieme. Credo che prima o poi succederà. Ora è tutto fuori controllo. E non va bene, penso ai bambini e agli adolescenti. É stato provato scientificamente non è una mia opinione“. L’attrice si sofferma dunque sul ‘valore del rallentare’: “Cucire era per me un’esperienza di meditazione. Lo facevo con mia nonna, da bambina. Lei poi aveva realizzato per me una cappa di cui andavo fiera: significava passione e devozione. E queste emozioni ritornano quando vado negli atelier di Chanel, perché le sento“.

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