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Esteri

Tutte le vere ricchezze di Putin (che nega tutto) svelate da un’inchiesta

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Francesco Gnagni

Ufficialmente non possiede quasi alcun bene, eppure un lungo lavoro di inchiesta sembrerebbe avere individuato tutti i tesori e le ricchezze del presidente russo Putin, che ora si punta a tenere con le spalle al muro. 

(Ansa)

A seguito delle sanzioni dovute all’invasione dell’Ucraina, il presidente russo Putin ufficialmente non possiede quasi alcun bene. Se non un appartamento a San Pietroburgo, due auto sovietiche e un caravan, oltre a un piccolo garage. Tuttavia un lavoro di indagine condotto da Organized Crime and Corruption Reporting Project (Occrp) e il sito indipendente russo Meduza, rilanciata dal Guardian, sembrerebbe avere scoperto ben altro. Vale a dire, i veri tesori dello Zar.

Si tratta di ricchezze di alto livello, tra palazzi, yacht, vigneti e un resort sciistico. Tutti risalenti a Vladimir Putin, ma non formalmente di sua proprietà. Per scovarli si sarebbe giunti a una unica rete sotterranea che li collega tutti. O meglio, un solo dominio web, LLCIinvest.ru, attraverso cui passano una serie di mail riconducibili a un insieme di beni, dal valore totale di 4,5 miliardi di dollari.

L’inchiesta che fa luce sulle presunte proprietà di Putin

L’inchiesta è durata per un anno intero fino a identificare 86 compagnie e organizzazioni no profit, e tutta una catena di mail in cui direttori e amministratori di diverse di queste società discutono tra di loro come se fossero parte di un’unica grande organizzazione. Quella del presidente russo. “LLCInvest sembra una sorta di cooperativa, o una associazione, nella quale i membri si scambiano benefici e proprietà”, ha spiegato un anonimo esperto russo di anticorruzione, citato dal quotidiano britannico The Guardian.

Guardacaso, poi, i beni coinvolti sono tutti a nomi di persone spesso legate a Putin e di cui il presidente Russo usufruisce spesso. L’agenzia italiana Adnkronos ne riporta alcuni, tra cui una mega villa sul mar Nero da 14 mila metri quadri circondata da 7.500 ettari di parco, palazzo Gelendzhik. È stato il dissidente Alexei Navalny a diffonderne le immagini attraverso un filmato. Poi ci sono gli ettari di vigna collegati alla villa, il resort sciistico di Igora in cui si è sposata la figlia di Putin, oppure Villa Sellgren, la tenuta vicino San Pietroburgo nota come “la dacia di Putin”.

Il leader del Cremlino, di fronte a coloro che addebitassero a suo nome tutta una serie di ricchezze affidate a prestanome, ha sempre smentito e negato. Come il Cremlino continua a fare ancora oggi, affermando che “il presidente della Federazione Russa non è in alcun modo collegato o affiliato con gli oggetti e le organizzazioni nominati”.

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Francesco Gnagni