Cresce in Italia il mercato delle auto connesse: le richieste sono tante ma gli hacker entrano in azione. Ecco i consigli per difendersi.
L’auto connessa piace molto agli italiani. I dati in arrivo testimoniano un boom di vendite e di richieste, con previsioni che riaffermano quanto nel futuro prossimo il mercatò sarà monopolizzato.
Il vantaggio, nel concreto è in una serie di sistemi che riducono gli errori umani e garantiscono sicurezza a chi sceglie questi tipi di modelli. Tutti fattori, questi, che hanno alimentato il mercato delle connected car, con una impennata che solo nel 2021 ha fatto registrare una crescita del 9%, con un giro d’affari che supera ampiamente il miliardo di euro.
In Italia in sostanza quasi il 50% dei veicoli che circolano sono connessi in rete. Circa 18 milioni di vetture per rendere l’idea, e i vantaggi sono tanti. Non solo dal punto di vista dei sistemi che consentono di ascoltare musica, di chiedere informazioni sul meteo o di localizzare la meta desiderata. Il focus per gli sviluppatori è infatti correttamente posto sulla sicurezza di chi sceglie questi modelli. Restano però alcuni dubbi sulla capacità di essere “bucati” dagli hacker, che in alcuni casi sono riusciti ad impossessarsi dei veicoli in maniera anche pericolosa.
Un italiano su 3 teme gli attacchi hacker nelle auto connesse. In una ricerca recentemente pubblicata da Teoresi si evince che i timori di intrusioni sono alti. I rischi sono diversi. Dalla sicurezza, che in veicoli a guida autonoma è fondamentale, alla privacy. Di recente però, si sono moltiplicati i casi di attacchi hacker che riescono a prendere il comando delle auto.
Di sicuro la sicurezza parte dalle aziende, che si affidano a multinazionali pronte a sviluppare sistemi per evitare intrusioni. Gli hacker tramite i sistemi di infotainment riescono ad intrufolarsi comodamente da casa all’interno di un veicolo prendendone addirittura il comando. Per chi acquista questo tipo di veicolo restano quindi poche le contromisure da prendere. La palla passa in mano a chi le sviluppa, e in tal senso crescono i grandi marchi che elaborano sistemi di sicurezza difficili da violare. Per il resto non esistono ancora antivirus che proteggono le auto.
Sono in forte sviluppo infatti i software e gli aggiornamenti per migliorare i sistemi di infotainment, con una direzione ben precisa. Se negli anni passati gli appassionati di auto cercavano la velocità e il design, le nuove frontiere spingono gli italiani a cercare sempre di più auto connesse, che necessitano in molti casi di uno sviluppo rapido per evitare le intrusioni dei malintenzionati.