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Demenza a corpi di Lewy: sintomi e cure della malattia di Monica Vitti

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Francesco Spagnolo

Monica Vitti soffriva della ‘demenza a corpi di Lewy’. A confermarlo è stato il marito Roberto Russo. Ecco i sintomi e le cure.

Sono passati ormai quasi sei mesi dalla scomparsa di Monica Vitti e il marito Roberto Russo in un’intervista al Corriere della Sera ha ripercorso i 49 anni di vita trascorsi insieme compresi anche gli ultimi periodi quando l’attrice conviveva con la malattia.

Monica Vitti era affetta da ‘demenza a colpi di Lewy’ © Ansa

Come confermato dal compagno di una vita, Monica Vitti soffriva della demenza a corpi di Lewy. Si tratta della terza forma di demenza più diffusa ed è molto simile anche al Parkinson e ad una atrofia multi sistemica visto che i corpi di Lewy sono gli stessi agglomerati che si riscontrano all’interno dei neuroni delle persone che soffrono delle due malattie iniziali.

Sintomi e cure

Un paziente affetto da demenza a corpi di Lewy durante la terapia per mantenere attiva la memoria (screenshot video youtube)

I sintomi della demenza a corpi di Lewy sono molto simili a tutte le altre forme di demenza. Quindi nella fase iniziale abbiamo una sintomatologia lieve, poi, man mano che i neuroni cerebrali vengono coinvolti in maniera molto più ampia, i disturbi e le alterazioni delle abilità cognitive tendono a peggiorare.

Diciamo che tra i sintomi principali abbiamo: problemi di attenzione e vigilanza, problemi motori, allucinazioni visive, perdita di memoria, disturbi del sonno, confusione, depressione, problemi di linguaggio, problemi di masticazione e deglutizione. Insomma, un misto tra i sintomi che si possono avere per l’Alzheimer e per il Parkinson.

Per quanto riguarda le cure, esistono dei trattamenti capaci di ridurre la sintomatologia e migliorare, seppur in maniera molto limitata, le condizioni di salute e di vita del paziente. Essendo una malattia neurodegenerativa, infatti, è impossibile guarire.

Naturalmente si tratta di terapie che vanno presi in accordo con il proprio medico trattandosi di medicinali per mettere alleviare le allucinazioni, i disturbi del sonno. Ma, in alcuni casi, si preferisce agire anche attraverso alcune terapie per consentire al paziente di mantenere una certa attività motoria oltre che una memoria e un linguaggio attivo.

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Francesco Spagnolo