Graziano Stacchio in esclusiva a ‘Notizie.com’ sulla sentenza nei confronti del gioielliere condannato per aver ucciso i due rapinatori che aggredirono la moglie: “Io garantisco che in certe situazioni è davvero molto complicato avere un auto controllo”.
Sta facendo molto discutere la condanna definitiva a 13 anni per il gioielliere di Catania, che nel 2008 uccise i due rapinatori che aggredirono la moglie. Per commentare questa sentenza la nostra redazione ha contattato Graziano Stacchio, il benzinaio di Vicenza che nel 2015 rispose al fuoco dei banditi che avevano assaltato l’oreficeria vicino alla sua pompa. Anche questa una vicenda molto discussa che si è conclusa, però, con l’archiviazione delle accuse.
“In certe situazioni è davvero difficile avere un autocontrollo – ha detto Stacchio ai nostri microfoni – in questi ultimi giorni ho paragonato le nostre vicende ai femminicidi o infanticidi e ho visto come le condanne e anche le considerazioni fatte dai giudici non sono mai identiche“.
E sulla petizione lanciata dalla moglie per il marito ha detto: “Spero davvero che la richiesta venga accettata. Io garantisco che in certe situazioni è davvero molto difficile soprattutto quando c’è anche la provocazione. Io non conosco bene la vicenda e cosa ha portato il giudice alla condanna, ma quando ci sono persone che sono criminali, come è capitato anche a me, tenere un autocontrollo è davvero difficile“.
Graziano Stacchio ha parlato anche la sua vicenda: “Io ricordo che la persona che ho ucciso aveva già sparato in precedenza, indossava un corpetto anti-proiettile e girava con un’arma da guerra. In queste condizioni non è assolutamente semplice lavorare neanche per i carabinieri. Ma con questo non voglio dire che la ragione è sempre di quello che spara“.
Da parte del benzinaio vicentino anche una frecciatina alla politica: “Io a quei tempi fui criticato da molti parlamentari per il mio gesto. Ora gli stessi, però, hanno deciso di inviare le armi in Ucraina“.