A distanza di pochi giorni l’una dall’altra, l’esercito è riuscito a scovare e rendere di nuovo libere due giovani che vennero rapite nell’aprile 2014. L’episodio passò alla storia con il nome di “le ragazze di Chibok” e diede vita alla campagna globala “Bring Back Our Girls”
Può sembrare quasi un miracolo, ma è la realtà. I soldati nigeriani hanno ritrovato due delle oltre 200 studentesse rapite dai jihadisti di Boko Haram otto anni fa, nel nord-est del Paese dilaniato dal conflitto. Nello specifico nell’attacco dell’aprile 2014 a un collegio femminile nella città di Chibok, con annesso il rapimento di massa che ha suscitato indignazione internazionale e una campagna globale chiamata #BringBackOurGirls.
Il maggiore generale Christopher Musa, comandante militare delle truppe nella regione, ha detto ai giornalisti che le ragazze sono state trovate il 12 e 14 giugno in due luoghi diversi: “Siamo molto fortunati ad essere stati in grado di recuperare due delle ragazze Chibok“. Decine di militanti di Boko Haram avevano preso d’assalto il collegio femminile nel 2014 e avevano sequestrato 276 studentesse, di età compresa tra 12 e 17 anni, per quello che fu il primo rapimento di massa in una scuola del gruppo jihadista.
Di queste, ottantadue vennero successivamente rilasciate in cambio di alcuni comandanti di Boko Haram detenuti, a seguito di colloqui con il governo nigeriano. Più di cento ragazze risultano ancora disperse. Si ritiene che alcune di loro siano state costrette a sposarsi con combattenti in base ad alcuni video di propaganda pubblicati da Abubakar Shekau, il defunto leader di Boko Haram. Dopo il rapimento di massa nella scuola di Chibok, diversi gruppi armati hanno effettuato numerosi altri attacchi mortali alle scuole nel nord della Nigeria. La violenza ha contribuito a tenere gli studenti fuori dalle scuole e l’ONU stima che oltre 18,5 milioni di bambini nigeriani non abbiano accesso all’istruzione. Una delle donne, Hauwa Joseph, è stata trovata insieme ad altri civili il 12 giugno nei pressi di Bama, dopo che le truppe avevano sgomberato un campo di Boko Haram: “Avevo nove anni quando siamo state rapite dalla nostra scuola a Chibok. Mi sono sposata non molto tempo fa e ho avuto questo figlio (di 14 mesi, ndr). Siamo state abbandonati, nessuno si è preoccupato di prendersi cura di noi. Non ci hanno dato neanche da mangiare“. L’altra, Mary Dauda, è stata trovata più tardi fuori dal villaggio di Ngoshe, nel distretto di Gwoza, vicino al confine con il Camerun.