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Politica

Aula Montecitorio, Di Maio contro Fico: il labiale non mente

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Cristiano

Aula Montecitorio, nel momento in cui prendeva parola il premier Mario Draghi le telecamere si sono spostate su Luigi Di Maio: il suo labiale, contro Roberto Fico, non è passato inosservato. Parole al veleno

Mario Draghi e Luigi Di Maio (Ansa Foto)

Possiamo dire con estrema certezza che il nome di Luigi Di Maio è quello più chiacchierato nell’ultimo periodo. Tanto è vero che anche l’attuale numero uno del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha avuto da ridire in merito alle dichiarazioni che il nativo campano ha voluto rilasciare al suo ex partito, venendo attaccato in diretta nel corso del programma ‘Otto e Mezzo‘. Non è finita qui visto che lo stesso nativo di Avellino ha deciso di fondare un partito tutto suo, una scelta che ha scatenato dubbi e polemiche.

Insieme a lui un’altra sessantina di “grillini” lo hanno seguito in questa sua nuova avventura chiamata ‘Insieme per il futuro‘. Nel corso della giornata di ieri, mercoledì 22 giugno, Di Maio è stato protagonista in Aula Montecitorio. Nel momento in cui il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha preso parola (si parlava del rapporto tra Palazzo Chigi e Farnesina) in molti si sono soffermati sul labiale da parte dell’attuale ministro degli Esteri.

Aula Montecitorio, Di Maio smonta Fico: “Vabè, dai…

Mario Draghi e Luigi Di Maio (Ansa Foto)

C’è chi si riferisce ad alcuni screzi che ha avuto con Roberto Fico, in merito alla leadership nelle elezioni di Napoli e Campania. Proprio le parole del presidente della Camera (che aveva difeso Conte) sono state la goccia che hanno fatto traboccare il vaso sul suo addio definitivo al partito. In molti hanno pensato che, appunto, questo “labiale” sia stato interpretato come un allontanamento personale con lo stesso Fico.

L’aula è incandescente mentre parla il premier. C’è chi protesta contro l’invio di armi in Ucraina e chi applaude ad ogni suoi intervento. Tra questi Filippo Sensi. Quest’ultimo batteva le mani sul banco (ovviamente facendo capire di stare dalla parte di Draghi). Tanto è vero che Fico lo ha dovuto richiamare: “Non batta le mani sul banco“. In quel momento Di Maio pronuncia: “Vabè, dai” nei confronti dello stesso presidente della camera in maniera molto velenosa.

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