Il giocatore interista si racconta in una lunga intervista, parlando anche dell’allenatore Simone Inzaghi e di Zlatan Ibrahimovic
La scorsa Serie A si è chiusa con il trionfo del Milan, dopo un lungo testa a testa in vetta con i cugini interisti. Hakan Calhanoglu ai microfoni di Tivibu Spor racconta la stagione, parlando della sua attuale squadra, l’Inter e dei rossoneri, in cui ha giocato fino allo scorso anno, passando anche per le scelte tecniche del suo allenatore Simone Inzaghi e ritornando sullo sfottò a lui indirizzato da Zlatan Ibrahimovic.
Sul cambio di maglia: “Molto difficile ma era la mia occasione di andare nella squadra campione d’Italia. Poi ha vinto la mia ex squadra e sembrava fosse colpa mia. Penso di aver dato un buon contributo con assist e gol, il supporto dei tifosi mi aiuta molto: ho giocato quattro anni con il Milan e nessun tifoso gridava il mio nome mentre succede ogni volta che faccio riscaldamento pre-partita con l’Inter“. Nel lunga lotta al titolo tra cugini, l’ha spuntata Pioli e decisivo è stato il derby per il centrocampista: “L’Inter è molto più forte del Milan ma quella partita è cambiata al 75′, sull’1-0 per noi, dopo che siamo stati sostituiti io e Perisic. Inzaghi ha contribuito alla sconfitta, gliel’ho anche detto”. Poi sul mister aggiunge: “Una brava persona, capisce di calcio e sta molto vicino alla squadra. La sua insistenza è stata importante per la mia decisione di scegliere l’Inter“.
A proposito di quando Ibra, nel bel mezzo dei festeggiamenti per lo scudetto disse: “Mandate un messaggio ad Hakan“, il turco commenta: “Ibra non ha 18 anni, è un uomo di 40 anni: io non farei cose del genere a quell’età. Quest’anno non ha praticamente giocato, non ha contribuito al titolo. Gli piace essere al centro dell’attenzione, non mi interessa. Ha scritto di me anche sul suo libro, doveva scrivere queste cose se no sarebbe stato vuoto. Non gli rispondo“.
A seguire poi, in merito alle dichiarazioni sull’allenatore, il classe ’94 precisa: “Evidentemente alcune mie parole sono state mal interpretate: non ho mai criticato nessun tecnico, figuriamoci mister Inzaghi che ritengo un grande tecnico e che mi ha voluto fortemente all’Inter e dato tanta fiducia. Se io e i miei compagni abbiamo fatto una grande stagione, e vinto due trofei, è tanto merito suo“.