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Unplanned, il film verità sull’aborto: “Una storia che tutti dovrebbero vedere”

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Paolo Colantoni

Federica Picchi in esclusiva ai nostri microfoni: “Alla luce di ciò che accade negli Usa, la storia ci dice molto”.

La decisione della Corte Suprema Usa di abolire la sentenza sul diritto dell’aborto sta facendo molto discutere. La nostra redazione ha contattato Federica Picchi, fondatrice della Dominus Production e distributrice di Unplanned, per commentare la scelta fatta dai giudici americani e fare un paragone anche con il film.

Unplanned è un film sull’aborto distribuito da Federica Picchi e dalla sua Dominus

In realtà credo che sia un qualcosa di ideologico e non giudico – ha detto ai nostri microfoni – è stato fatto un esame della carta costituzionale americana e riscontrato che il diritto non era sancito. Sicuramente l’onda mediatica nata ha il pregio di non silenziare un argomento importante. Ora, però, non dobbiamo trattarlo costruendo muri perché si tratta di un tema che va a toccare il dolore di tutti e perciò è giusto vederlo nella sua totale interezza”.

Secondo me – ha aggiunto Federica Picchi – molto spesso ci si sbarazza molto facilmente dei problemi. E quindi è molto importante che questo venga fuori proprio per occuparcene in pienezza“.

Federica Picchi: “Unplanned? E’ una storia vera”

Federica Picchi ci parla del film ‘Unplanned’

Federica Picchi si è soffermata anche sul film Unpanned: “La storia di Abby Johnson è vera e questo offre tanti spunti di riflessione. E’ molto attuale e io sono sempre stata interessata, da quando ho fondato Domus, a storie vere che potessero fare riflettere anche su argomenti tabù“.

Un film che ha provocato alcune polemiche: “Un paio di catene di cinema locali hanno detto no perché l’argomento è considerato tabù. Ma il grandissimo riscontro del film dimostra che non è ristretto ad una parte della popolazione. E nella serata di Bergamo, dove abbiamo riempito la sala, ci sono stati dei riscontri importanti“.

Federica Picchi ha parlato anche delle critiche arrivate da Una di meno: “Anche noi vogliamo il contraltare ad ogni proiezione. Ma vorrei ricordare che si tratta di una storia vera. Non è un film che giudica, traccia dei cattivi o dei buoni. Nella proiezione di Bergamo in molte di loro ho visto tante Abby Johnson prima di avere accesso a tutte le informazioni“.

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