Il presidente del club biancoceleste risponde senza mezzi termini alla voce che sta circolando da qualche ora su un’eventuale proposta della multinazionale austriaca
Nessuna intenzione di vendere la Lazio. Anzi, la volontà è quella di renderla più forte e organizzata. Da qualche ora sta circolando la voce secondo la quale la Red Bull, la famosa multinazionale austriaca specializzata nelle bevande energetiche, avrebbe presentato un’offerta al presidente Claudio Lotito per rilevare la Lazio. Lui, il patron laziale, contattato da Notizie.com, ha risposto senza peli sulla lingua: “Cosa? Un’offerta della Red Bull per la Lazio? Sono tutte caz***e. Vere e proprie stupidaggini, lasciate stare queste cavolate…“.
Una risposta chiara e netta da parte di un presidente Lotito che non ha mai avuto alcuna intenzione di cedere la società e nessuna voglia di ascoltare eventuali proposte. Le voci si rincorrono ogni volta e quando succede, si scatenano ipotesi e narrazioni di ogni genere. Lotito non è uno che comunica di sua spontanea volontà, figuriamoci in una situazione del genere. I rumors su un possibile interesse da parte di alcuni imprenditori o fondi che avrebbero messo gli occhi sulla Lazio, vanno avanti già da qualche mese, con l’ambiente romano che ci mette del suo a romanzare situazioni che non ricevono alcuna smentita.
Appena contattato da Notizie.com, il presidente Claudio Lotito ci ha tenuto a precisare che non ne sapeva nulla di questa cosa e appena è stato fatto il nome della Red Bull e di quello che avrebbe prospettato alla società laziale, il patron si è lasciato andare ad una risata e ad epiteti irripetibili. “Sono tutte cavolate, non so perché escono, ma sono tutte storie inventate e stupidaggini, fatemi lavorare per la Lazio, non vado dietro a queste cavolate“, ha detto Lotito in maniera colorita.
E’ intenzionato a fare il mercato e ad accontentare il tecnico Maurizio Sarri in modo che ci siano nuovi giocatori per la partenza del ritiro di Auronzo. E’ determinato a chiudere le trattative che sono in stato avanzato come quella del portiere Carnesecchi, e di difensori, tra questi Romagnoli, anche se non è così facile come poteva apparire.