I risultati dei ballottaggi fanno tremare via del Nazareno. Per il centrosinistra si complica la partita per le regionali 2023
Tracollo del Partito democratico nel Lazio. I risultati dei ballottaggi confermano il trend del primo turno e segnano una vera e propria débâcle per il centrosinistra. Nella regione governata dall’ex segretario dem Nicola Zingaretti erano i tre i capoluoghi di provincia al voto: Rieti, Frosinone e Viterbo. E in tutti e tre il Pd esce con le ‘ossa rotte’.
Nel capoluogo della Sabina la vittoria del centrodestra si è realizzata al primo turno, con l’affermazione di Daniele Sinibaldi, esponente di Fratelli d’Italia e vicesindaco uscente. Sinibaldi ha raccolto il 54,88% e ha staccato il suo principale sfidante, l’ex primo cittadino Simone Petrangeli, di quasi venti punti. Il candidato del Pd e del M5S si è fermato al 35,65%. Nel centrodestra il primo partito è risultato FdI, che ha trainato la coalizione e ha ottenuto il 15,37% dei consensi. Nello schieramento avverso tra i dati più significativi c’è quello che tocca il movimento fondato da Beppe Grillo. A Rieti i pentastellati non hanno presentato il loro storico simbolo ma sono scesi in campo con un contrassegno elettorale: in alto le stelle, sullo sfondo le montagne reatine, al centro due parole scritte in maiuscolo (“Con Te”). Un cambio che però non ha ottenuto il risultato sperato: appena l’1,4% dei voti.
A Frosinone, capoluogo della Ciociaria, il sindaco si è deciso al ballottaggio ma anche qui il risultato non ha arriso al centrosinistra. Dal secondo turno è uscito vincitore Riccardo Mastrangeli, assessore al bilancio uscente della giunta Ottaviani sostenuto dal centrodestra unito. Mastrangeli è stato così eletto sindaco di Frosinone con il 55,23% e ha battuto il candidato del centrosinistra Domenico Marzi, che si è fermato al 44,68%. Una sconfitta del “campo largo” promosso da Letta e che nel capoluogo ciociaro si era realizzato con l’asse Pd-M5S. Alleanza che, però, è implosa su se stessa per il collasso della ‘seconda gamba’ pentastellata. Il M5S, che qui si è presentato con il suo simbolo e ha visto il passaggio elettorale di Giuseppe Conte, non è andato oltre l’1,3%. Risultato magro nonostante i grillini possa contare in terra ciociare di un sottosegretario, la pentastellata Ilaria Fontana alla Transizione ecologica.
Quadro leggermente diverso a Viterbo ma dal risultato ugualmente infausto per il Pd e il centrosinistra. Dal ballottaggio tutto al femminile nella città dei Papi è uscita vincitrice Chiara Frontini, candidata civica sostenuta al secondo turno anche da FdI. Il neo sindaco del capoluogo della Tuscia ha sbaragliato con il 64,9% la sua sfidante: Alessandra Troncarelli, esponente del Pd con un passato di amministratore a Viterbo ma soprattutto assessore della Giunta Zingaretti alle Politiche sociali, al Welfare e ai Beni comuni. Troncarelli è stata quasi doppiata da Frontini e si è fermata al 35,1%.
Il risultato dei ballottaggi nel Lazio scuote i vertici di via del Nazareno, alle prese tra le altre cose con l’individuazione del candidato che dovrà raccogliere l’eredità di Nicola Zingaretti e scendere in campo per tentare di conquistare la presidenza della Regione nel 2023. Tra i nomi che al momento circola di più c’è quello dell’ex presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra, uomo forte dem nella Capitale, ma l’esito sfavorevole al centrosinistra dei ballottaggi in tre province del Lazio su cinque (Rieti, Frosinone e Viterbo) non può non avere conseguenze nella galassia dem, che deve di fatto estremamente ridimensionato il peso del governatore uscente. E che stride con l’entusiasmo sbandierato dal segretario regionale del Pd Bruno Astorre, che su Facebook ha scritto: “Il voto del Lazio, come nel resto d’Italia, conferma il campo largo, anzi larghissimo, come percorso vincente se unito da idee e progetti comuni”. Sconfitta, quella di Zingaretti&Co, che fa sorridere il fronte del centrodestra. Per il coordinatore regionale di FdI Paolo Trancassini “nel Lazio è suonata la campana dell’ultimo giro per la giunta guidata dal presidente Zingaretti. Dalle urne esce un chiaro preavviso di sfratto che sarà eseguito alle prossime elezioni”.