Non solo le celebri lacrimazioni di sangue: la vicenda della Madonnina di Civitavecchia torna a fare parlare di sé con un libro in cui si fa luce sul fatto che, oltre ai segni visibili e su cui la Chiesa sta continuando ad indagare, dopo averli riconosciuti indirettamente, ce ne sono altri di natura sovrannaturale che riguardano anche i tempi attuali e il rischio di catastrofi nucleari.
Nella mentalità e nell’opinione pubblica italiana, ai fatti di Civitavecchia sono associate solamente lunghe discussioni sulla veridicità o meno di quelle lacrime che hanno segnato l’immaginario collettivo, ma molto meno si parla dei messaggi soprannaturali che la Madonna avrebbe inviato alla piccola veggente e alla sua famiglia, che vennero consegnati al vescovo e che la giovane non poté rivelare in quanto “legata all’obbligo del silenzio”.
Un libro torna a fare luce sulla vicenda gettando però anche uno squarcio di mistero sulla realtà attuale, come riporta il giornalista Antonio Socci sul quotidiano Libero, ricordando i continui ammonimenti di Papa Francesco sulla “Terza guerra mondiale a pezzi” di cui parla ormai da anni. Bergoglio infatti, sottolinea Socci che da avversatore è passato negli ultimi tempi ad essere un fervente sostenitore dell’attuale Pontefice, continuamente cerca di scongiurare il rischio di un conflitto nucleare, che potrebbe esplodere da un momento all’altro e contro cui il Pontefice invita continuamente i fedeli alla preghiere e al digiuno in segno di protesta contro la guerra e affermazione della pace.
Il libro che rimette al centro la Madonna di Civitavecchia
In una recente occasione in particolare, riporta alla memoria Socci, il Papa ha messo tutto sé stesso per lanciare un appello a dir poco unico, vale a dire con la Consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, secondo quanto era stato richiesto dalla Vergine nell’ambito delle apparizioni di Fatima ai tre Pastorelli.
“Pochi sanno però che la stessa richiesta è stata ripetuta dalla Madonna a Civitavecchia nel 1995 nel contesto delle note lacrimazioni di sangue della statuetta della Vergine oggi custodita nella chiesa-santuario della parrocchia di Pantano”, afferma infatti Socci, riprendendo il filo iniziato da una pubblicazione dell’editrice Ares “Civitavecchia: 25 anni con Maria. Le apparizioni, i segni, il messaggio”, a cura del teologo e già padre provinciale dei Cappuccini del Lazio Flavio Ubodi e con prefazione e interviste a cura del giornalista Riccardo Caniato.
Ubodi è infatti stato anche vicepresidente della Commissione teologica diocesana che ha studiato il caso della Madonnina di Civitavecchia, chiamato a svolgere il delicato compito di intermediario tra la Chiesa e la famiglia Gregori. Un incarico che tuttavia gli ha senza dubbio permesso di seguire tutta la vicenda da un punto di vista privilegiato, dandogli accesso a documenti unici e inediti.
I messaggi di Civitavecchia e le parole della veggente Jessica Gregori
Nell’intervista di Caniato contenuta all’interno del libro Jessica Gregori, la bambina che per prima si accorse della lacrimazione della statuetta nel 1995, oggi adulta, la donna risponde anche alla domanda su quale fosse il messaggio centrale dato dalla Madonna a Civitavecchia. “Il messaggio principale è che si vuole distruggere la famiglia. E poi l’apostasia nella Chiesa e il rischio di una terza guerra mondiale”, risponde senza dubbio Jessica. Anche sua madre, Annamaria, afferma di avere ricevuto un messaggio “in cui si parla di guerra nucleare”.
Messaggi che lo stesso padre Ubodi riprende poi anche in altre pagine del libro. “La Madonna ci mette in guardia dolorosamente dal rischio di una terza guerra mondiale. Si cita il messaggio dato il 19 maggio 1995: ‘L’umanità… non si sta accorgendo che sta per entrare in una guerra mondiale che può essere fermata'”, sono le parole di padre Ubodi, che riporta infine un riferimento molto preciso anche per l’Italia.
“Riferendosi all’Italia la Madonna dice nel messaggio del 19 settembre 1995”, spiega il religioso: “La vostra Nazione è in pericolo… Consacratevi tutti a me, al mio Cuore Immacolato, e io proteggerò la vostra Nazione”. Insomma, ciò che emerge è che della vicenda della Madonna di Civitavecchia non resta solamente la questione, seppure importante, della lacrimazione di sangue. Peraltro, avvenute 14 volte davanti a testimoni diversi, per ultimo davanti all’allora Vescovo di Civitavecchia Mons. Girolamoo Grillo e perciò inevitabilmente riconosciute anche dalla Chiesa.
Ci sono piuttosto messaggi e avvertimenti passati senza dubbio in secondo piano ma a cui esperti e osservatori di vicende religiose e mistiche non possono di certo prescindere. Sarà probabilmente la Chiesa, secondo la sua volontà, a fare meglio luce su questi accadimenti, per ora riportati con grande attenzione all’interno del libro di padre Ubodi e che sono destinate a fare discutere e non poco.