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Roma, aggredito per un monopattino: pestato e sfigurato. Arrestati due romeni

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Paolo Colantoni

Un uomo di 35 anni è stato sfigurato per un monopattino. La polizia ha arrestato i responsabili. La nota di Italia Celere

È ricoverato in gravi condizioni in ospedale dopo che due uomini lo hanno pestato per portargli via il monopattino. Un’aggressione brutale perpetrata nella notte tra domenica e lunedì. La polizia fortunatamente è riuscita ad arrestare i due violenti: si tratta di due romeni di 25 e 26 anni che ora devono rispondere di lesioni gravissime. La vittima è un bengalese di 35 anni che è stato quasi sfigurato a causa dei colpi ricevuti dopo il pestaggio.

L’ennesimo episodio di violenza che ha scosso la capitale, si è concluso con l’arresto dei due responsabili. Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere (il sindacato di Polizia) si complimenta con gli agenti capaci di assicurare i responsabili alla giustizia. Seppur tra mille difficoltà: “La nostra OS Italia Celere vuole complimentarsi coi giovani colleghi dei Commissariati della Tor Pignattara 6, Tuscolano 6 e della Volante 7 della II^ Sezione per aver assicurato alla giustizia due giovani di nazionalità romena responsabili questa notte di una tentata rapina aggravata ai danni di un cittadino del Bangladesh al quale hanno cagionato lesioni permanenti guaribili in giorni 45 s.c. con indispensabile e urgente intervento maxillofacciale”.

“Nonostante tutte le difficoltà operative e contrattuali – continua Cecchini –  di tutele e regole mancanti, con alcune autovetture sprovviste di qualsiasi sicurezza balistica ed elettronica e con colleghi ad oggi non tutti formati all’utilizzo del taser in dotazione, gli uomini dei Commissariati di PS romani restano sempre il primo baluardo della democrazia, sempre pronti a rischiare la propria vita per quella altrui, sempre in prima linea contro la criminalità nonostante in questo Paese oggi fare il poliziotto fosse, oltre che pericoloso come sempre, anche impopolare. Ancora una volta noi di Italia Celere riteniamo sacrosanto e doveroso dare il giusto risalto mediatico e sindacale a chi antepone il bene comune alla propria salvaguardia. Con professionalità e abnegazione i colleghi hanno ripristinato in poco tempo uno status quo (quello della convivenza comune) interrotto illegalmente da altrettanti giovani che invece scelgono la via sbagliata della prepotenza e della reità.
Auspichiamo una maggior attenzione da parte delle Istituzioni alle esigenze di chi lavora in strada perché da parte di questi ultimi v’è sempre il massimo del risultato”.

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Paolo Colantoni