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Sport

Wimbledon, un campione sbotta: “Soffro d’ansia, odio il mio sport”

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Carlo Roscito

Dopo l’eliminazione dal torneo il tennista ha rivelato in un’intervista a L’Equipe: “Prima mi piaceva, ora in campo ho voglia di scappare”

Gli piaceva il tennis, ora lo odia. “Costretto” a giocare perché il budget lo impone e non si rinuncia facilmente a certe cifre. Altrimenti, ne farebbe volentieri a meno. Benoit Paire si è confidato a L’Equipe e ha raccontato il suo stato d’animo e il rapporto con il tennis in questo momento. Pessimo, l’amara sintesi. Non è mai stato così complicato.

A Wimbledon Paire ha fatto la figura della comparsa, battuto al primo turno (Ansa Foto)

“Cerco di liberarmi di questa cosa. Lo ammetto: prima mi piaceva questo sport, così come mi piacevano i momenti di tensione e lo stare in campo. Ora invece mi sento davvero poco bene”. Sincerità massima, il tennista francese. Attualmente è il numero 74 della classifica Atp. Mano delicatissima e una testa bizzarra, le sue parole hanno forse spiegato il perché di determinati atteggiamenti. A Wimbledon ha fatto la comparsa, battuto subito dal connazionale Quentin Halys (4-6, 6-1, 6-2, 6-4). Gli importa poco, stando al commento: “Non si rinuncia a 60mila euro. Per quella cifra vengo qualsiasi cosa accada. Anche se dovessero consigliarmi di non giocare”. 

Paire: “Non riesco a gestire l’ansia”

Benoit Paire si è aperto in un’intervista a L’Equipe: “Ora odio il tennis” (Ansa Foto)

Paire ha deciso di farsi aiutare da uno psicologo, pronto ad accompagnarlo in questa fase delicata della sua carriera. “Da un po’ ho questo stato mentale, adesso provo antipatia per il tennis. Mi disgusta proprio andare in campo. Anzi, ogni volta che ci metto piede, mi viene voglia di scappare”. Classe 1989, è sempre stato considerato una testa “matta” dagli addetti ai lavori e dagli appassionati: “Quando sono in campo sono assalito dall’ansia, non riesco proprio a gestirla. Ecco spiegato il motivo per cui al Roland Garros ho giocato poco, anche qui a Londra la mia prestazione era abbastanza prevedibile. Ho una necessità, devo ritrovare il piacere di giocare che non riesco a provare più”. In bocca al lupo.

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Carlo Roscito