Le parole del Papa durante lâAngelus per la giornata degli Apostoli Santi Pietro e Paolo: il richiamo agli incendi romani e al bisogno di unâaccoglienza decorosa per chi giunge a Roma. Poi il lancio della nuova iniziativa editoriale vaticana dedicata interamente a poveri ed emarginati.Â
âIn questi giorni a Roma sono scoppiati diversi incendi, favoriti dalla temperatura e molto alti, mentre in tanti luoghi la siccitĂ rappresenta ormai un problema grave, che sta causando seri drammi allâattivitĂ produttiva e allâambienteâ, sono le parole rivolte dal Papa ai fedeli in Piazza San Pietro dopo la recita dellâAngelus. âAuspico che si attuino le misure necessarie a fronteggiare queste emergenze e a prevenire le emergenze future. Tutto questo deve farci riflettere sulla tutela del Creato, che è responsabilitĂ nostra e di ciascuno di noiâ, ha proseguito Francesco: âNon è una moda, è una responsabilitĂ : il futuro della terra è nelle nostre mani e con le nostre decisioniâ.
Nella giornata degli Apostoli Santi Pietro e Paolo il Papa ha inoltre salutato i romani e tutti coloro che si trovano in questa cittĂ auspicando di trovare in essa âunâaccoglienza decorosa e degna della sua bellezza. Roma è bellaâ.
Bergoglio si è poi soffermato sulla nuova iniziativa editoriale del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede, un inserto mensile da allegare allo storico âOsservatore Romanoâ, ma interamente dedicato ai poveri e agli emarginati, che parteciperanno alla stessa stesura degli articoli. Unâiniziativa che si chiamerĂ âLâOsservatore di stradaâ e a cui si potrĂ accedere sia online che attraverso il cartaceo, ogni prima domenica del mese, dal 29 giugno, giorno in cui verrĂ distribuito anche in Piazza San Pietro, durante lâAngelus, dai senza tetto ospitati a Palazzo Migliori insieme ai volontari.
âOggi viene distribuito in piazza il primo numero dellâOsservatore di strada, lo stanno distribuendo. Che è il nuovo mensile dellâOsservatore romano, in questo giornale gli ultimi diventano protagonistiâ, ha spiegato Francesco. âInfatti, persone povere ed emarginate partecipano al lavoro di redazione, scrivendo, lasciandosi intervistare, illustrando le pagine di questo mensile, che viene offerto gratuitamente. Se qualcuno vuole dare qualcosa, lo può fare liberamente, ma prendetelo gratuitamente, perchĂŠ è un bel lavoro che viene dal basso e dai poveri come espressioni di coloro che sono emarginatiâ.
Il Papa ha poi lanciato anche un ulteriore appello per lâUcraina. âPorto ogni giorno nel cuore la cara e martoriata Ucraina che continua ad essere flagellata da barbari attacchi come quello che ha colpito il centro commerciale di Kremenchuk. Prego che questa folle guerra possa vedere presto la fine e rinnovo lâinvito a perseverare senza stancarsi, nella preghiera per la paceâ, ha infine affermato il Pontefice dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, con una preghiera: âChe il Signore apra quelle vie di dialogo che gli uomini non vogliono o non riescono a trovare, e non trascurino a soccorrere la popolazione ucraina tanto sofferenteâ.
âCâè un apprendistato della fede che ha riguardato anche gli Apostoli Pietro e Paolo simile a quello che ha riguardato ognuno di noi. Anche noi crediamo che GesĂš è il Messia, Figlio del Dio vivente, ma occorrono tempo, pazienza e tanta umiltĂ perchĂŠ il nostro modo di pensare e di agire aderisca pienamente al Vangeloâ, è quanto ha invece detto Francesco prima della recita della preghiera mariana dellâAngelus.
âNoi ripetiamo il Credo, lo ripetiamo con fede, ma davanti alle prove della vita sembra che tutto vacilli. Siamo portati a protestare col Signore dicendogli che non è giusto, che ci devono essere altre vie piĂš diritte e meno faticoseâ, ha proseguito Bergoglio spiegando che âviviamo la lacerazione del credente, che crede in GesĂš, si fida di Lui ma nello stesso tempo sente che è difficile seguirlo e viene la tentazione di cercare strade diverse da quelle del Maestro. San Pietro ha vissuto questo dramma interiore, ma ha avuto bisogno di tempo e maturazione. Allâinizio inorridiva al pensiero della Croce, ma alla fine della vita testimoniò il Signore con coraggio, fino al punto di farsi crocifiggere, secondo la Tradizione, a testa in gĂš, per non essere uguale al Maestroâ.
Allo stesso modo anche Paolo ha sperimentato âuna lenta maturazione della fedeâ, ha continuato il Papa, che ha spiegato: âLa conversione sulla via di Damasco va vista come lâavvio di un percorso durante il quale lâApostolo ha fatto il conto con le crisi, i fallimenti e i continui tormenti che chiama spina nella carneâ. Anche lui divenuto cristiano ha dovuto imparare ad esserlo âin via gradualeâ, ha concluso il Pontefice.