Imposte, tasse e tributi: come far dichiarare la prescrizione e come annullare la cartella esattoriale per sempre
Soltanto con la cosiddetta prescrizione possiamo liberarci di una tassa non pagata e per la quale abbiamo deciso di non fare ricorso al giudice e l’atto di pagamento è divenuto così definitivo. Chiedersi quindi quando vanno in prescrizione le tasse non pagate equivale a sapere quando vanno in prescrizione le cartelle esattoriali insolute.
Non pagare le tasse è, innanzitutto, un illecito tributario di carattere quindi amministrativo. La conseguenza è l’applicazione di una sanzione pecuniaria che si aggiunge all’importo originariamente dovuto. Così l’importo delle somme dovute lievita per il solo fatto di non aver pagato nei termini. La pendenza di tale debito comporta una conseguenza di carattere patrimoniale: l’avvio della procedura di riscossione esattoriale che culmina con il pignoramento dei beni del contribuente.
La speranza della prescrizione
Tutti i debiti hanno una data di scadenza, anche quelli con il fisco. La scadenza, chiamata “prescrizione”, non è uguale per tutte le tasse e le imposte, ma varia in base ad esse. Con questa premessa, possiamo quindi verificare quando vanno in prescrizione i debiti con l’Agenzia delle Entrate, l’ente cioè deputato all’accertamento e al recupero delle somme che tutti i contribuenti devono all’Erario, ossia allo Stato, una volta scattato l’avvio della procedura di riscossione per la scadenza dei tempi di pagamento. In linea generale, tutte le imposte e le tasse riscosse dall’Agenzia delle Entrate, e quindi dovute allo Stato, si prescrivono in 10 anni. L’Iva, l’imposta di bollo, l‘Imposta ipotecaria e quella catastale, l’Ires, il Canone della Rai e i Contributi alla Camera di Commercio, sono i più importanti tributi che hanno una prescrizione di 10 anni.
Prescrizione più breve
Mentre altre tasse molto meno popolari tra i cittadini hanno una scadenza di soli 5 anni come l’Imu, la Tari, la Tosap, la Tasi. E anche la Violazione del codice della strada, i Contributi previdenziali Inps e quelli Assistenziali Inail, hanno una prescrizione ridotta della metà. Secondo recenti sentenze di alcuni tribunali italiani, ci sarebbe un orientamento che si sta via via sempre più affermando, anche dinanzi alla stessa Cassazione, cioè quello della prescrizione delle cartelle esattoriali sempre di cinque anni, a prescindere dal tipo di somma riscossa.