Manca poco alla scadenza del Protocollo che ha regolato finora la questione Covid, mentre governo e sindacati si incontrano su un nuovo testo che parla di “raccomandazioni”. Ma c’è chi vorrebbe ancora la mascherina al chiuso.
L’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato pare infatti che abbia chiesto al governo “di valutare il ritorno dell’obbligo della mascherina al chiuso”, come ha spiegato lui stesso. “Anche per salvare la stagione turistica”, ha precisato.
“Premio Nobel, subito”, ironizza il quotidiano La Verità. “Per la medicina? Meglio la letteratura fantascientifica: nel suo romanzo, c’è un universo parallelo in cui gli stranieri pensano di correre in Italia, così, con 40 gradi all’ombra, si godranno la Ffp2 coatta sui treni, autobus, metro (c’è davvero) e pure nei musei, nei bar e nei ristoranti (dove l’aquila del Pd vorrebbe reintrodurla).
Per il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro infatti se il problema è che c’è troppa gente in quarantena, non vanno introdotti nuovi divieti e mascherine, ma eliminate le restrizioni che già ci sono, come la quarantena. Come ad esempio ha già fatto il Regno Unito mesi fa, con nessuna conseguenza negativa dal punto di vista dei contagi.
Eppure l’Italia fin dall’inizio della pandemia ha optato per l’isolamento, senza però avere contezza di quanto sia veramente efficace, o al contrario totalmente inutile. Insomma, l’unico risultato dell’applicazioni di ulteriori restrizioni e mascherine anche ad agosto, con il caldo torrido che si sta vivendo, per La Verità sarebbe quello di fare scappare i turisti.
O meglio, di finire che scelgano “altre mete”. “Dove gli esperti non propongono di coprirsi naso e bocca in spiaggia”, come al contrario “ha fatto l’inossidabile Pregliasco”. Nel mentre però si pensa a questa idea di reintroduzione delle mascherine, il protocollo del governo prevede che fino al 31 ottobre si continui a usare la Ffp2 nei lavori a contatto con il pubblico, o quando non è possibile mantenere la distanza di un metro.
Ma parlando di “forte raccomandazione”, e non di obbligo, lasciando la possibilità alle singole aziende di imporla o meno ai propri dipendenti. Mentre si immagina una campagna di vaccinazione in autunno e un “ottobre terribile” con “un aumento pazzesco della mortalità tra tutti i fragili”. Condito però da tanto terrore, come da due anni a questa parte. “Sembrerà di stare nella Germania Est”, commenta La Verità. “Mancherebbe solo la riesumazione del coprifuoco. Ma non vorremmo suggerire….”