Ecco le misure di prevenzione inserite nel documento per fare fronte alla crescita dei contagi nel nostro Paese (e non solo). Dalle mascherine allo smart working, ecco quello che c’è da sapere e che dovrebbe valere fino a ottobre
Il nuovo protocollo per le misure anti Covid nei luoghi di lavoro è stato siglato e, almeno per il momento (dovrebbe restare in vigore fino a ottobre salvo cambiamenti della curva dei contagi), non prevede l’obbligo di mascherine. Queste vengono solo “raccomandate”, mentre per quanto riguarda i lavoratori fragili si possono configurare pure come specifiche prescrizioni da parte del medico.
Il ministero del Lavoro sottolinea che le disposizioni sono più snelle e contengono “una serie di misure di prevenzione che tengono conto dell’evoluzione della situazione pandemica: è una semplificazione importante del quadro di regole ma non è un liberi tutti, considerata l’impennata dei contagi di questi giorni“. All’interno del protocollo viene previsto che il datore di lavoro assicuri la disponibilità di FFP2, al fine di consentirne a tutti i lavoratori l’utilizzo.
Prevista poi la sanificazione periodica dei locali e delle postazioni di lavoro, così come la necessità di ingresso e uscite scaglionate se possibile e la ventilazione continua dei locali. Per quanto riguarda lo smart working, invece, il ministro del lavoro Andrea Orlando, ha spiegato di ritenere che in futuro “non sarà usato come nei mesi del lockdown, ma che comunque sarà utilizzato più di quanto avveniva prima“. Tali misure inserite nel nuovo protocollo rientrano in un contesto del Paese (e non solo) mutato rispetto a qualche settimana fa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) d’altronde si aspetta “alti livelli” di Covid-19 quest’estate in Europa e proprio per questo motivo ha chiesto un attento monitoraggio del virus in tutti i singoli Paesi dopo che i casi giornalieri sono triplicati nell’ultimo mese.