Notizie.com ha intervistato la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, presa di mira dagli odiatori sul web dopo un intervento alla Camera contro lo Ius scholae
Classe 1981, torinese doc, avvocato, deputato di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Affari costituzionali della Camera. Una vita ‘a destra’, dalla politica studentesca agli scranni di Montecitorio, passando per l’impegno come amministratore locale e regionale in Piemonte. Dirigente di primo piano del partito di Giorgia Meloni, è responsabile delle iniziative movimentiste. È il breve ‘ritratto’ di Augusta Montaruli, la parlamentare di FdI balzata all’onore delle cronache per gli ignobili insulti che le sono stati rivolti dopo la sua presa di posizione in Aula sullo Ius scholae. Parole, rimbalzate sui social, attraverso un video ritagliato ad hoc. Ma le offese e le volgarità non hanno toccato solo l’esponente di FdI ma hanno investito persino i suoi genitori, sordi e disabili al 100%.
Onorevole Montaruli, il suo intervento alla Camera sullo ius scholae ha scatenato una valanga di odio. Si aspettava una reazione del genere? “No. Il mio partito e la mia leader Giorgia Meloni sono costantemente attacco di parole non pronunciabili e che vanno ben oltre alla critica politica. Parole cariche d’odio, costantemente alimentate anzitutto da parte della rete che diventa branco. Questo si sfoga contro bersagli che non possono difendersi, nel metodo ma anche nel merito. Al contempo, mi stupisce che persone che sono ‘leader’ nella rete, con tanto di spunta blu, conoscendo la potenza del web e questi meccanismi, si prestino dando credibilità assoluta ad un video decontestualizzato”.
Lei ha dichiarato di essere abituata alle critiche e di avere le “spalle larghe”. Ma c’è qualcosa che l’ha ferita in particolare? “Spalle larghe ma senza protezione perché altrimenti sarei, e saremmo, esenti. Come infatti succede ad altri. Ci siamo temprate nelle avversità e nell’essere sempre stati dalla stessa parte. Ma nulla c’entrano però i nostri affetti. Noi abbiamo scelto di essere persone esposte, mentre i nostri cari no e l’ignoranza su questo aspetto è assoluta. Parlarne è impopolare perché dalla politica si pretende non solo la perfezione ma anche il dovere di accettare tutto, pure gli insulti. Siamo persone. Gli insulti non sono accettabili e, quando poi prendono di mezzo gli affetti, non sono solo odiosi ma anche pericolosi. Se il bersaglio fosse stato una persona fragile, i rischi sarebbero stati certamente superiori. E la disinvoltura con cui si utilizzano termini legati alla disabilità contro le persone dà la misura del problema”.
Lei è una donna ed è impegnata politicamente a destra, fin dai tempi dell’università. Qualcuno direbbe che è il ‘bersaglio perfetto’ degli odiatori. “Direi di sì ma il punto è un altro: sfruttare il branco della rete per svilire le posizioni legittime di una parte politica, che peraltro oggi è l’unica opposizione al Governo”.
Giorgia Meloni ha detto che lo ius scholae è “solo un modo per mascherare in forma più presentabile lo ius soli”. Qual è la posizione di Fratelli d’Italia sulla proposta sostenuta da Pd e Cinquestelle? “Non è il conferimento della cittadinanza che fa l’integrazione, ma l’inverso. Siamo di fronte invece ad un provvedimento che non prevede la scuola dell’obbligo ma solo cinque anni di un qualsiasi corso, che non ha una valutazione nel merito, che non prevede il coinvolgimento del diretto interessato che diventa cittadino e che è pure riuscito incidentalmente a demolire il principio di parità genitoriale. Per tali ragioni siamo contrari”.