A Torino il primo laureato nel Metaverso. Si tratta di un giovane studente che ha voluto trasportare relatori e spettatori nell’argomento della tesi presentata e discussa.
La discussione è durata poco più di mezz’ora, seguita dalle foto di rito con la corona d’alloro e i familiari al seguito, con la differenza però che all’uscita c’erano i giornalisti ad aspettarlo. Edoardo Di Pietro è infatti il primo laureato nel Metaverso.
Studente toscano appassionato di tecnologia e nuovi media, la sua tesi si intitolava: “Tra presente e futuro: l’impatto del Metaverso sulla società. Analisi e applicazioni con il caso studio ‘Tembo su Minecraft'”. La discussione è avvenuta in presenza al Campus Einaudi dell’Università di Torino e contemporaneamente, attraverso un avatar, all’interno di un mondo virtuale denominato spatial.io.
All’uscita dall’aula, il neo-laureato in Comunicazione, Itc e Media si è detto “soddisfatto” di quanto conseguito. “Ho scelto questo percorso di studi per la mia passione per la tecnologia e per l’innovazione e ho deciso di fare una discussione non solo dal vivo ma anche con il mio avatar per le persone che per varie ragioni non hanno potuto essere qui oggi, una parte della mia famiglia, i miei amici e la mia ragazza”, ha commentato.
“Non credo che il voto sia importante quello che conta è il percorso, non il risultato, io già lavoro, ho intenzione di proseguire nell’agenzia in cui ho già un impiego, di continuare a fare quello che ho fatto finora, e farlo al meglio, non è cambiato nulla“, ha risposto ancora ai cronisti che lo incalzavano, mentre papà e mamma, emozionati, si dicevano soddisfatti ai giornalisti che glielo domandavano.
Nella sua tesi Edoardo ha ripercorso la storia dei primi universi virtuali approfondendo le tecnologie che muovo il mondo digitale, per analizzare poi le possibili applicazioni sia in ambito entertainment che business. Per concludere con un caso legato all’azienda per cui il giovane lavoro, che nel secondo lockdown aveva organizzato in Italia una festa di Natale nel mondo virtuale di Minecraft.
Lui però assicura, niente ideologie ma solo voglia di comprendere cosa potrebbe aspettarci. “La laurea e lo studio era cercare di capire cosa ci aspetta, non è stata un’apologia del Metaverso ma un modo per cercare di capire cosa ci aspetta”, spiega. “Questa tesi è uno studio per capire cosa abbiamo davanti a noi. E’ un momento di assoluta sperimentazione, quello che sarà lo vedremo nei prossimi 5 o 10 anni”.