L’incontro tra il visionario imprenditore e il Pontefice si inserisce su un percorso umano e politico che per Musk prosegue ormai da tempo, e in maniera sempre più sprezzante di quello che dall’altro lato Bergoglio definisce “il pensiero unico che rinnega la storia”.
Elon Musk e Papa Francesco si sono incontrati ieri in Vaticano. A testimoniare il faccia a faccia non è stata la Santa Sede con un comunicato ufficiale ma lo stesso imprenditore dello spazio, dell’auto elettrica e ora anche dei social, con un post pubblicato proprio su Twitter, il suo ultimo “acquisto”, compiuto per 44 miliardi e con l’intento di ”garantire la libertà di parola”.
Sul social dell’uccellino infatti Musk ha postato una fotografia che lo ritrae con quattro dei suoi sette figli e il Pontefice dopo l’incontro avvenuto a Santa Marta. “Onorato di aver incontrato il Papa ieri”, ha scritto Musk, taggando il profilo in lingua inglese del Pontefice. Mentre nel bollettino ufficiale della Santa Sede non c’era traccia dell’incontro tra i due. Nessun segno di messa a protocollo, dovuta al fatto che Bergoglio a Santa Marta gestisce una sua agenda tutta personale che sfugge dagli incasellamenti degli incontri “ufficiali”. Ricevendo cioè chi gli pare e piace.
Secondo tuttavia le indiscrezioni filtrate dal Vaticano, l’incontro sarebbe durato poco meno di un’ora. L’imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense, patron di Tesla e SpaceX oltre che uomo più ricco del mondo, si trova in Italia per un tour dopo essere atterrato nella giornata precedente a Ciampino intorno alle 14 con il suo aereo privato, decollato 9 ore e mezzo prima da Austin, in Texas. Una visita che comprende anche il progetto di realizzato in Veneto un cubo sotto vuoto sulla linea Padova-Mestre che servirà alla sperimentazione del treno a lievitazione magnetica capace di raggiungere una velocità di 1000 km/h, commentato con entusiasmo dal ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che ha spiegato: “Faremo l’hyperloop e lo sperimenteremo per primi in Veneto e poi anche in un’altra regione”.
Lo scalo romano di poche ore ha avuto il solo obiettivo di incontrare Bergoglio insieme ai suoi figli, in un faccia a faccia definito molto cordiale, con scambi sinceri e sorridenti tra i due, conditi di momenti umoristici, e il pontefice interessato alle visioni tecnologiche e futuristiche del tycoon. Bergoglio spesso infatti nelle sue omelie ha toccato temi che hanno a che fare con l’universo rappresentato da Musk. Tecnologia, intelligenza artificiale, etica e algoretica, impatto sulla vita e sulla condizione umana, fino al rischio del transumanesimo, sono tutti argomenti che il Pontefice ha affrontato spesso nell’ambito delle sue omelie, interventi e catechesi. Lo stesso il Vaticano, che attraverso la Pontificia Accademia per la Vita si è speso (e continua a farlo) in più modi su queste tematiche, organizzando convegni, gruppi di studio e anche promuovendo accordi con grandi compagnie del settore.
Dall’altro canto, ormai da tempo Musk sta continuando imperterrito la sua azione di posizionamento (politico) nel campo conservatore americano. L’imprenditore, cresciuto in Sud Africa in una comunità bianca di poco più di 2 milioni, dove la maggioranza della popolazione seguono la chiesa riformata olandese o la chiesa anglicana, negli ultimi tempi si è duramente espresso in maniera preoccupata sul tema, ad esempio, della demografia.
“Di questo passo, l’Italia sparirà”, aveva commentato Musk a un utente su Twitter che mostrava un grafico riguardante la tendenza della natalità in Italia, dopo che già nel 2017 aveva affermato, commentato una ricerca del New Scientist, che “la popolazione mondiale sta andando sempre più velocemente verso il collasso, ma pochi sembrano accorgersene”. Oppure su quello, estremamente sensibile negli States, della cancel culture. “Cancel Cancel Culture!”, aveva scritto in un tweet Musk nel maggio 2020, nel pieno del dibattito tra il presidente uscente Trump e il mondo progressista americano.
Quando fra gennaio e marzo Netflix ha registrato duecentomila abbonamenti in meno, crollando in borsa del 40 per cento, lui ha commentato: “Perde utenti perché aderisce all’ideologia woke”. Proprio la cancel culture è un soggetto a cui il Pontefice guarda in maniera altamente preoccupata da tempo, definendola un “pensiero unico che rinnega la storia”. Un altro punto in comune tra i due è certamente quello di combattere il riscaldamento globale tramite l’utilizzo di energie rinnovabili, e di combattere il rischio di catastrofi naturali con l’utilizzo buono della tecnologia.
Così, nel breve incontro, Musk ha voluto raccontare le sue idee sul mondo al Pontefice. Le cui radici di giovane studente americano affondano nei romanzi di Tolkien e in quelli di Asimov, ma che a furia di definirsi anarcolibertario è riuscito a irritare in maniera profonda i nervi di liberal e dem, finendo per smarcarsi sempre più dal profilo standard dell’imprenditore della Silicon Valley. Dopo le sue celebri opposizioni ai sindacati americani, il suo post contro il mese del Gay pride non è stato altro che la ciliegina sulla torta. Un meme ironico che sfotteva le parate arcobaleno, con i marchi colorati di tutte le aziende digitali frullati in un vortice del deserto che ha fatto infuriare non poco il mondo Lgbt.
Forse avrà parlato al Pontefice anche di uno dei suoi sette figli, di 18 anni, avuto con la cantante Grimes, che vuole cambiare genere e cognome, da Xavier a Vivian Jenna Wilson. Una scelta che papà Elon sembra non condividere molto. “Tutti questi pronomi sono un incubo estetico”, aveva twittato in sprezzo ai fondamentalisti del gender, che negli Usa stanno diventando giorno dopo giorno una vera e propria ideologia imperialista, a cui è sempre più difficile e pericoloso sottrarsi. A meno che si sia Elon Musk.