Non è bastata una rimonta pazzesca all’Italia: ai rigori passa la Spagna dopo una partita infinita e una lunga serie di rigori.
Niente da fare, dopo 21 anni è la Spagna a salire sul tetto più alto del mondo. La squadra del genio di Perrone, del talento infinito di Granados, di Aguirre, giovanissimo portiere, strappa l’oro ai rigori.
L’Italia ha tenuto testa alla squadra favorita dopo una rincorsa lunga 32 minuti. Poi la lunga serie dei tiri dai 5 metri che ha premiato la Spagna dopo 14 tiri di rigore. Il settebello è stato però straordinario. Ha mostrato carattere, forza, la voglia di regalare all’Italia una medaglia importante. Resta l’argento dei rimpianti, ma questa squadra merita di uscire fra gli applausi.
La cronaca: L’Italia prova a nuotare e giocare controcorrente per tutto il match. La Spagna parte infatti con il piede pigiato sull’acceleratore, spinta dalla classe infinita di Perrone e dal talento incredibile di Granados. Si va subito sul 3-1 per gli spagnoli, ma l’Italia va a ricucire con Canella e Bruni. Al rientro in vasca gli azzurri subiscono un parziale devastante dalla Spagna. Granados segna il nuovo vantaggio, poi prende il palo e segna ancora. Tahull firma addirittura il 6-3 mentre l’Italia spreca, non trova la rete ad uomini pari e si intestardisce.
Lo scontro si accende, gli arbitri fischiano molto e le espulsioni temporanee fioccano. Perrone apre il terzo parziale con una rete da posizione 5 ed è 7-3 ma l’Italia prova a ricucire. Marziali dal centro al volo accorcia, Granados risponde con il quarto gol della sua partita e Cannella tiene a galla gli azzurri. Campagna tenta la carta Nicosia al posto del portiere Del Lungo, mentre dall’altra parte Aguirre, 19enne, para tutto. Nulla può però sull’uomo in più disegnato da Campagna su time out e concluso con un bolide da Fondelli. Si va sul 6-8 e nel quarto tempo accade di tutto.
La Spagna trova subito il vantaggio con Famera, e poco dopo arriva l’azione che rianima l’Italia e innervosisce la Spagna. Sul possesso dell’Italia arriva un time out erroneamente chiesto dagli spagnoli. Nella pallanuoto non si può ed è rigore, firmato dalla freccia azzurra Di Fulvio. Serve l’impresa per accorciare i due gol, e l’Italia ci riesce. Fondelli buca Aguirre, e Presciutti da lontanissimo fa esplodere la piscina di Budapest, piena di tifosi italiani.
Si va sul 9-9, gli arbitri non fischiano l’uomo in più su un fallo incassato dal giovanissimo Iocchi Gratta e invece premiano la Spagna con la superiorità a 45 secondi dalla fine. L’Italia però ruba palla con un gesto incredibile di Cannella ma non trova la rete. Si va ai rigori. Segnano tutti, tranne Cannella da una parte e Munarriz dall’altra. Si va ad oltranza ma Cannella, dopo un mondiale strepitoso, si fa ipnotizzare ancora. Oro alla Spagna, lacrime azzurre, ma l’Italia è sempre li, nell’olimpo della pallanuoto, e può uscire a testa alta.