Il glaciologo del Cnr, Renato Roberto Colucci, ai microfoni di ‘Notizie.com’ sul crollo avvenuto sulla Marmolada: “L’Africa si è spostata sulle Alpi”.
La prima domenica di luglio è stata sicuramente segnata dalla tragedia della Marmolada. Un ampio pezzo di ghiaccio nel pomeriggio del 3 luglio si è staccato dalla montagna ed è venuto giù a grande velocità travolgendo anche due cordate, che in quel momento si trovavano su una delle vie per salire in cima.
Una tragedia che ha provocato la morte di almeno 6 persone. Un numero che potrebbe salire nelle prossime ore visto che il bilancio comprende anche 8 feriti (2 in gravi condizioni) e circa 15 dispersi.
La redazione di Notizie.com ha contattato il glaciologo del Cnr, Renato Roberto Colucci, per capire meglio i motivi del crollo di questo pezzo dalla Marmolada.
Il glaciologo Colucci ai nostri microfoni ha spiegato come “a lungo termine il riscaldamento globale rende più fragile la cresta alpina, ma la situazione si è aggravata soprattutto per il caldo estremo registrato in queste ultime settimane. A maggio ci sono state tre settimane di temperature molto simili a luglio e ora da dieci giorni abbiamo una ondata di calore che ha spostato l’Africa sulle Alpi. E tutto questo ha sicuramente portato al crollo registrato sulla Marmolada“.
Temperature alte che rendono molto probabili altri episodi simili. “Diciamo che se si continua così è altamente probabile che ci siano altri crolli – ha spiegato Colucci – anche perché abbiamo tantissime situazioni identiche alla Marmolada. Magari sopra i 4mila metri il rischio è minore perché c’è meno caldo, ma al di sotto di quella quota non possiamo escludere altri crolli“.
Il glaciologo del Cnr ha dato anche dei consigli a tutti gli alpinisti che nei prossimi giorni decideranno di andare in montagna: “Per prima cosa bisogna scegliere con molta accuratezza l’itinerario. Con questo caldo si devono evitare passaggi nei pressi di situazioni come quella della Marmolada. C’è assolutamente bisogno di alzare la soglia di attenzione. E soprattutto è meglio partire alle 3 di mattina e finire la gita alle 10 che decidere di andare quando le temperature sono molto alte“.