Sei vittime, oltre dieci feriti e circa sedici dispersi. La tragedia della Marmolada è immane. Le cause della valanga sono chiare, e spaventano
“Non ho mai visto una cosa del genere in Marmolada. Non è la solita valanga invernale, grado due, grado tre: è la natura. Se volessimo fare un paragone con l’edilizia potremmo parlare di un cedimento strutturale”. Le parole di uno dei soccorritori dopo la valanga della Marmolada, è terrificante e spiega, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la reale portata della tragedia.
“Lo zero termico è oltre i 4 mila metri – aggiunge – ed è chiaro che è una cosa metereologica che nemmeno la migliore delle guide può prevedere”. Una tragedia immane, che ha portato 6 morti e almeno una decina di feriti. “Abbiamo sentito un rumore forte, tipico di una frana, poi abbiamo visto scendere a forte velocità a valle una specie di valanga composta da neve e ghiaccio e da lì ho capito che qualcosa di grave era successo. Col binocolo da qui si vede la rottura del serracco, è probabile che si stacchi ancora qualcosa”, ha detto uno dei soccorritori.
Ma cosa c’è dietro questo disastro? La spiegazione che emerge, fa più paura dell’aggiornamento delle vittime. Il caldo eccessivo, con temperature troppo elevate per il periodo attuale, avrebbe favorito la valanga. “Il crollo di un seracco è fisiologico nei ghiacciai, è presto per capire la causa esatta ma si possono fare delle considerazioni generali”. A dirlo, in un’intervista a Repubblica, è Daniele Cat Berro della Società meteorologica italiana. “I ghiacciai – spiega – si muovono in tutte le stagioni, ma in estate molto di più. Perché c’è più acqua che lubrifica il contatto tra il ghiaccio e la roccia, questo favorisce il movimento. Se fa estremamente caldo, come in questo caso, è più probabile che accada”. In casi come questo, aggiunge, “C’è sempre un’imprevedibilità. Certo però se fa così caldo, il ghiacciaio è un colabrodo d’acqua, questo facilita il distacco e il crollo”. I ghiacciai “sicuramente hanno patito lo scarso innevamento dello scorso inverno, abbiamo poi avuto una fineprimavera e un inizio d’estate tra i più caldi in assoluto. Si trovano quindi, già ora, in condizioni che normalmente potrebbero avere a fine agosto e inizio settembre. Spesso gli alpinisti scelgono di fare alcune vie proprio a inizio stagione per evitare di trovare le condizioni che ci sono in piena estate, con il ghiaccio vivo, perché sarebbero più pericolose. Già adesso i crolli che si stanno verificando ci indicano che le condizioni della montagna sono proprio quelle di fine estate. Non bisogna seminare il panico, ma essere prudenti e considerare che c’è posto e posto, quindi meglio non passare dove ci sono ghiacciai con seracchi”
Intanto è stato istituito un numero per aiutare i soccorritori e segnalare gli eventuali dispersi nel crollo del seracco di ghiaccio sulla Marmolada. Il Soccorso Alpino ha sottolineato che deve essere utilizzato esclusivamente per segnalare il mancato rientro di amici e familiari. Il numero da contattare è 0461/495272.