Omicron ha dato il via ad una ondata per molti inattesa nei numeri: i dati danno la dimensione della diffusione, con un segnale allarmante ma anche indicazioni meno preoccupanti.
Oltre un milione di positivi. Sono i numeri a dare la reale dimensione dell’impatto di Omicron in Italia. Con le restrizioni del tutto cancellate il contagio corre, e i dati, per certi versi preoccupanti, si incrociano anche con qualche buona notizia.
Di sicuro i numeri dei contagi e gli indicatori non sono buoni presagi in una nazione in cui molti italiani sono in isolamento a causa del virus. Restano però molti i punti interrogativi sul reale impatto dell’ondata che sta condizionando i mesi estivi. La sensazione è infatti che i tamponi faidate permettano alle persone di mettersi autonomamente in isolamento senza comunicare nulla alle autorità, con dubbi enormi su chi magari lascia il proprio domicilio nonostante sia contagiato dal Covid.
Sulla vicenda, in una intervista alla Stampa, è intervenuto l’epidemiologo dell’Università di Milano Carlo La Vecchia, e i dati forniti sono poco rassicuranti. “I contagi reali in Italia potrebbero essere anche il 5% della popolazione – ha dichiarato –, ossia tre milioni. Di questi almeno un milione è senza sintomi e se ne va in giro senza mascherina a propagare il virus, mentre i restati sono a casa in quarantena o per via dei sintomi che li rendono inabili al lavoro”. Tanti dubbi quindi, ma anche piccole notizie positive.
Secondo La Vecchia una ondata di tale portata, durante i mesi estivi, è molto singolare. La spiegazione è chiara ed è tutta nella trasmissione dei virus respiratori, che nei mesi caldi tendono a diffondersi molto meno rispetto alle stagioni fredde. I numeri restano quindi alti, e il dibattito si allarga fra chi vorrebbe ripristinare alcune misure come le mascherine al chiuso e spinge per accelerare la quarta dose, e chi invece combina i dati dei contagi con i ricoveri e purtroppo con i decessi.
Le morti legate al Covid si registrano tristemente ogni giorno, ma il dato è in flessione rispetto alle precedenti ondate e ribadisce che le varianti del virus restano pericolose ma hanno un impatto meno pesante in termini di decessi. E intanto arrivano tanti pareri molto autorevoli. Toti ribadisce che il dibattito si basa su dati errati, Crisanti chiede di rendere obbligatoria la mascherina per i fragili e soprattutto di proibire i tamponi faidate, che in questa fase rischiano seriamente di far saltare gli indicatori che tengono sotto controllo la pandemia. Il dibattito si allarga quindi, in attesa di capire quando arriverà il nuovo picco dei contagi in una estate che resta calda anche sul fronte Covid.