Scattano le sanzioni per gli esercenti che non accetteranno i pagamenti elettronici tramite Pos, ecco come mettersi in regola
Dal 30 giugno gli esercizi commerciali che non accetteranno pagamenti in moneta elettronica potranno essere multati: 30 euro per ogni transazione negata, di qualunque importo. Non si può più scegliere, chi non si adegua rischia una sanzione.
Per ogni transazione rifiutata si parla di una sanzione amministrativa, a meno di casi di oggettiva impossibilità tecnica, come guasti o problemi di connettività. Resta tuttavia ancora una certa reticenza, dal punto di vista dei commercianti nei confronti dei pagamenti digitali. Legata in gran parte a un problema di costi fissi per l’affitto del Pos e di percentuale da versare sullo scontrino emesso.
I Pos come piccoli registratori di cassa
Oramai il settore offre più flessibilità che in passato, in alcuni casi l’offerta commerciale non prevede il canone mensile, mentre in altri non ci sono commissioni sulle transazioni, ma c’è il canone mensile. Le banche hanno fatto un lavoro enorme nel ridurre le commissioni negli ultimi anni, ma non sono state in grado di comunicarlo in maniera corretta e semplice agli esercenti, che continuano a essere legati a un’idea di commissione che non rispecchia quelle attuali. Anche gli stessi Pos, una volta delle semplici scatolette che accettavano pagamenti con carta, ora possono diventare dei tablet, magari col doppio schermo che funge da canale di marketing per il consumatore o direttamente come registratore di cassa.
Tante offerte a disposizione dell’esercente
La più diffusa è l’offerta della Nexi, lo SmartPos è disponibile sia in versione solo Wi-Fi, 29 euro al mese più IVA e con l’aggiunta della connettività 4G a 39 euro al mese più IVA. Fino al 31 dicembre 2022 non vengono applicate commissioni sulle transazioni fino a 10 euro, e al momento è previsto anche uno sconto del 50% sul canone mensile per il primo anno di utilizzo. Per quanto riguarda le commissioni applicate, Nexi prevede vari piani: da 0.99 a 2,49 a secondo del circuito bancario che effettua la transazione.
iZettle è un’altra opzione che non prevede un canone mensile, ma è presente una commissione, fra l’1% e il 2,75% sulle transazioni con carta. Il lettore di carte di Zettle costa 29 euro e funziona tramite l’applicazione Zettle da scaricare sullo smartphone e a cui va abbinato il lettore.
SumUp offre una varietà di POS, accomunati dalla mancanza di costi fissi. SumUp non ha bisogno di essere abbinato allo smartphone, vale a dire che non è previsto un canone mensile né un costo per l’installazione. L’esercente però è costretto a pagare l’acquisto dell’apparecchio e poi una percentuale (1,95%) su ogni transazione con carta.
Axeve Easy propone due offerte: La prima (POS Easy a canone) è l’esatto opposto di SumUp, è previsto infatti solo un canone mensile, ma nessuna commissione sulle transazioni. Praticamente la versione in abbonamento del POS, e il terminale, in questo caso, viene dato in comodato d’uso. La seconda (POS Easy a commissioni) non prevede invece un canone mensile, ma c’è una commissione dell’1% su ogni transazione e il terminale costa 100 euro.
Un’occasione persa
Come detto l‘obbligo era in vigore da anni, ma per tutto questo tempo non erano previste sanzioni, e in assenza di sanzioni, la normativa non è mai davvero stata applicata. Il risultato è che il ritardo non è stato sfruttato per preparare una normativa che includesse anche soluzioni nuove e più flessibili, soprattutto che svincolassero gli esercizi commerciali dai Pos con più soluzioni tra le quali scegliere.