Abraham Klein, l’arbitro di Italia-Brasile 3-2: una storia romanzesca

40 anni fa, il 5 luglio 1982, l’Italia batteva il Brasile ai mondiali in una partita leggendaria e ancora più speciale fu per l’arbitro israeliano

Martedì 5 luglio 1982 – martedì 5 luglio 2022, quaranta anni fa l’Italia di Enzo Bearzot batteva il Brasile forse più forte di sempre con la storica tripletta di Paolo Rossi, che poi avrebbe trascinato l’Italia al trionfo nell’apoteosi del Bernabeu di Madrid.

Klein tra i capitani Zoff e Socrates –

Ma forse nessuno ricorda che l’arbitro di quella incredibile partita era l’israeliano Abraham Klein, un arbitro che ha legato molte partite della sua carriera ai colori azzurri e che in quella famosa partita è in preda all’ansia più grande per la sorte del figlio impegnato al fronte.

Una vita difficile

Nato a Timisoara, in Romania, nel 1934, Klein vive un’infanzia complicata sempre in fuga dalle deportazioni naziste nei confronti degli ebrei. Mentre molti parenti non riescono a fuggire ai tedeschi, lui, la madre e i fratelli riparano in Olanda, dove riescono a sopravvivere grazie ad un programma di aiuti per i sopravvissuti alla shoah. Si trasferisce in Israele dove comincia la sua carriera arbitrale per diventare internazionale nel 1965. Nel 1966 incrocia per la prima volta l’Italia allo stadio Olimpico di Roma dove arbitra l’incontro di qualificazione ai mondiali del 1966 contro la Polonia davanti a 80mila spettatori. La sua carriera continua sempre più in ascesa e sarà l’arbitro di Brasile- Inghilterra della Coppa del Mondo 1970 in Messico, quella della parata del secolo: Banks che vola a prendere un colpo di testa all’apparenza imprendibile di Pelè.

Un cammino parallelo

Dopo aver saltato i mondiali del 1974 in Germania Ovest, perché l’attentato contro la delegazione israeliana di due anni prima alle Olimpiadi di Monaco di Baviera ne metteva a rischio la vita, arbitra Argentina- Italia, 0-1 gol di Bettega e la finale per il terzo posto tra Brasile e Italia ai mondiali del 1978. Quando arriva il periodo della Coppa del Mondo in Spagna nel 1982 la sua vita vive un dramma familiare duro da affrontare. Una settimana prima dell’inizio della rassegna iridata, l’Israele invade il Libano e suo figlio Amit, essendo un soldato, parte per il fronte. Klein in preda all’ansia per la sorte del figlio chiede al Presidente della Uefa dell’epoca, Artemio Franchi, di essere esentato, ma il nostro dirigente lo tranquillizza e lo manda a fare il guardalinee per Italia-Perù 1-1 a Vigo per la fase a gironi.

La strepitosa parata di Zoff sul colpo di testa di Oscar

Ho diretto la partita più bella e neanche dovevo esserci”

Nel frattempo, il figlio dal teatro di guerra riesce a chiamare il padre e a rassicurarlo; così Klein può tornare a concentrarsi sul suo lavoro e arbitra alla grande una partita che diventerà leggendaria. Assisterà all’apoteosi di Rossi e annullerà anche un gol ad Antognoni, che ci avrebbe risparmiato quei minuti di ansia finali, ma non per colpa sua, bensì per una svista del guardalinee in un epoca in cui la Var non sapevamo neanche cosa fosse, ma vede benissimo il pallone salvato sulla linea da Zoff sul colpo di testa di Oscar.  E poi andrà a fare il guardalinee nella finalissima di Madrid tra la lanciatissima nostra Nazionale e quella della Germania Ovest, ed era pure designato come arbitro di riserva in caso di ripetizione della finale dopo un eventuale pareggio.Ho diretto la partita più bella e neanche dovevo esserci” ha dichiarato molti anni dopo in un’intervista, insomma un arbitro con una storia di vita incredibile ed una storia professionale legata a doppio filo con quella della nostra Italia.

 

 

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