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Cronaca

Covid, variante Omicron: ecco chi dovrà fare ancora i vaccini

Published by
Mauro Simoncelli

La nuova variante covid sta facendo aumentare in questi giorni i casi di positività, ecco per Giorgio Palù chi dovrà fare la quarta dose

La nuova ondata di positivi sta preoccupando le autorità sanitarie preposte, la battaglia contro la diffusione del Covid-19 sembra non ancora vinta e qualcuno già sta mettendo avanti la possibilità di una nuova dose di vaccino allargata a diverse categorie di persone.

Giorgio palù, presidente dell’AIFA – Ansa foto

Ma c’è anche chi la pensa diversamente e crede che non sia necessaria un’altra vaccinazione di massa fermo restando alcune categorie di persone più fragili. E’ quello che sostiene ad esempio Giorgio Palù, presidente dell’Aifa e professore emerito di Virologia dell’Università di Padova, in un’intervista apparsa sulla stampa questa mattina, dove ridimensiona l’allarme polmoniti lanciato dai medici del 118.

“E’ semplice polmonite”

“Se guardiamo ai dati resi noti il 30 giugno dal Centro europeo per il controllo delle malattie”, spiega Palù, possiamo dire di avere certezza della minore patogenicità di B a.1 e B a.2, mentre su Ba.4 e 5 i dati sono minori. Ma oltre ai tanti riscontri clinico-epidemiologici, anche un recente studio pubblicato in America e che ha interessato una quota significativa di popolazione indica che i casi di polmonite si sono ridotti moltissimo. Il dato importante è che tutte le sottovarianti di Omicron hanno delle mutazioni in un sito della proteina S che rendono difficile la fusione tra l’involucro esterno del virus e la membrana plasmatica della cellula. Fusione attraverso la quale il virus entra a livello polmonare”.

Soltanto a categorie di persone specifiche

Il presidente di AIFA, a proposito della tendenza di tutti i virus pandemici che non hanno interesse ad uccidere l’organismo che li ospita, ha proseguito dicendo che “non siamo ancora a quel punto ma via via che aumenta la popolazione immunizzata dai vaccini o dalla malattia si arriverà ad avere un virus endemico come avviene per gli altri virus respiratori stagionali”. Ha spiegato inoltre che andrebbe somministrato “a tutti gli over 60 a prescindere dalla presenza o meno di patologie. Del resto è quello che si fa con il vaccino antinfluenzale. Speriamo che questa volta, come auspica il Ministro Speranza, l’Europa faccia una scelta unitaria anche per non disorientare la popolazione”.

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