I terroristi jihadisti insanguinano ancora una volta il Paese africano retto da una giunta militare. Il 40% del territorio è fuori controlloÂ
Nuova strage in Burkina Faso. Da anni il Paese africano, governato dal tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba, capo della giunta militare che ha rovesciato il presidente Roch Marc Christian Kaboreâ, è scosso dalla violenza dei movimenti jihadisti armati affiliati ad Al-Qaeda e allo Stato Islamico. Una lunga scia di sangue che, secondo alcune stime, ha provocato migliaia di morti e quasi due milioni di sfollati. Il governo militare, secondo lâex presidente nigerino ed oggi mediatore in Burkina Faso per la ComunitĂ economica dei Paesi dellâAfrica occidentale Mahamadou Issoufou, controlla al momento solo il 60% del Paese mentre il resto del territorio è fuori controllo. La frequenza degli attacchi jihadisti contro la popolazione è incessante e a metĂ giugno è culminata in uno dei massacri piĂš sanguinosi nella storia recente del Burkina Faso. I jihadisti hanno attaccato Seytenga, villaggio nel nord al confine del Niger, uccidendo almeno 79 persone.
Uomini armati hanno sferrato un nuovo attacco a Bourasso, nel nord-ovest del Paese, nella notte tra il 3 e il 4 luglio. Il bilancio provvisorio, diffuso dallâamministrazione regionale, è di 22 vittime e di un numero imprecisato di feriti. Fonti locali, interpellate dalla Fondazione pontificia âAiuto alla Chiesa che Soffreâ, parlano invece di oltre 30 morti. âHanno ucciso 14 persone davanti alla chiesaâ, riferisce un sacerdote della cattedrale di Nouna, situata a 20 km da Bourasso. Dopo questo primo massacro, gli aggressori si sarebbero diretti allâinterno del villaggio per uccidere unâaltra ventina di persone. Tra loro molti cristiani e fedeli di religioni tradizionali africane. âSiamo terrorizzatiâ, testimonia il sacerdote. âTutte queste persone non hanno niente a che fare con la politica o con questi gruppi terroristici, vengono attaccate pur non avendo niente con cui difendersi. Ă davvero un caosâŚâ, aggiunge il presbitero, sfuggito per un soffio a unâimboscata terroristica lo scorso 9 maggio. La mattina del massacro la diocesi di Nouna aveva celebrato una messa di ringraziamento per lâordinazione di due sacerdoti e per i sette anni di servizio del suo catechista, residente a Bourasso. Quella stessa notte una parte dei parrocchiani, compresi i due fratelli del catechista, sono stati assassinati dai terroristi. âQui, quando ci alziamo, sappiamo di essere vivi, ma non sappiamo se saremo ancora vivi la seraâ, conclude il sacerdote.