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Stramaccioni (garante detenuti): “Tante associazioni che lavorano in carcere, tutte chiare e regolari”

Published by
Daniele Magliocchetti

La funzionaria del comune di Roma spiega come funziona il reinserimento dopo il carcere e quali possono essere le difficoltà. Anche il ministro Cartabia ha parlato dell’importante delle associazioni che fanno volontariato in carcere.

Si parla e si discute da sempre sulla vita nelle prigioni, quanto possa essere difficile, come dovrebbero migliorare e ricostituirsi le carceri in Italia e sulla possibilità o meno che debbano avere i detenuti di reinserirsi nella società senza alcun problema. Un argomento delicato e complesso, sul quale, però, non ci dovrebbero essere dubbi di nessun genere. Una volta che una persona ha pagato il proprio conto con la giustizia deve avere l’occasione per ricominciare, ma a volte anzi, spesso, il pregiudizio è più forte di tutto e l’ingiusta macchia resta per sempre. Gabriella Stramaccioni, garante per i detenuti del Comune di Roma, a Notizie.com, spiega le difficoltà ma anche le tante e belle iniziative che vengono prese nei confronti di ogni detenuto

Come funziona il reinserimento sociale

Quando si avvicina il fine pena (non si può fare all’inizio verso i 18 mesi sotto i 4 anni) l’equipe di psicologi e l’educatore che ha in carica il detenuto preparano queste relazioni di sintesi che, se tutto procede bene, viene mandato al magistrato per chiedere se la persona può intanto uscire per piccoli permessi due tre giorni, poi per motivi di lavoro un regolare contratto. In sostanza esce la mattina e rientra la sera in carcere, articolo 21 si chiama durante il periodo di pena percorso di inserimento è la strada migliore, evita di fare uscire la persona all’improvviso senza sperimentare nulla”.

Cosa è lecito e cosa non lo è?

Molto dipende da che tipo di pena hai perché ad esempio ci sono dei reati ostativi il 4 bis, non viene annesso in nessuna alternativa, violenza sessuale, rapina con armi dove si è espressa la violenza. E’ impossibile, si fa il carcere fino all’ultimo giorno”.

Il Ministro della Giustizia Marta Cartabia (foto Ansa)

Cosa fa un’associazione e in cosa consiste il supporto delle Istituzioni

Ci sono varie associazioni che fanno campagne per mobilitazione, per modificare alcune leggi. C’è chi si occupa del controllo delle carceri, della parte di inserimento. Caritas e Sant’Egidio la struttura della chiesa, pensano soprattutto dal punto di vista alloggiativo. Trovare degli alloggi è complicato e spesso ti cambia la vita, è un lavoro…

Associazioni che fanno dei corsi?

“Ci sono tante associazioni, tutte sono chiare e lavorano in modo regolare. Tante anche che fanno lavoro di formazione ad esempio corsi per addestratore cinofilo, degustazione vino, con tanto di attestati grazie ai quali puoi trovare lavoro e questo funziona abbastanza bene, certo con questi due anni di Covid è stato tutto più difficile perché tutto fermo“.

Un bando come funziona con l’associazione

Dipende ognuno arriva con le risorse proprie, nella regione principalmente che predispone questi progetti o anche i privati, la fondazione Severino lo fa con fondi privati. Tante altre associazioni desistono, tante hanno dei finanziamenti e tante si attrezzano. Tutte danno una mano.

La garante per i detenuti del Comune di Roma Gabriella Stramaccioni (Facebook)

Quanto è difficile reinserire un detenuto se il pregiudizio è forte perché colpevole o accusato di omicidio?

Non è facile, molto dipende dalla persona. La macchia e il pregiudizio? Quello purtroppo c’è sempre, non ci dovrebbe essere, ma c’è da parte della gente, dipende molto da come si comporta la persona…E’ dura ma molti se lo meritano.

Tutti quelli che hanno lavorato per creare associazioni sono ex detenuti?

E’ normale che ci siano, anche perché molti di loro hanno sicuramente più sensibilità su questo tema. Non è assolutamente anomala come cosa, anzi aiuta e penso che sia abbastanza naturale che accada“.

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Daniele Magliocchetti