Ad Ankara l’incontro bilaterale tra i due presidenti per nuovi accordi di cooperazione. Si è parlato anche di migranti
Italia e Turchia condividono l’appartenenza al Mediterraneo – una comunità millenaria, un ecosistema unico e fragile. La nostra crescita, il nostro futuro dipendono dal rispetto dell’ambiente e delle persone, in ogni ambito. Penso alla gestione dell’immigrazione, che deve essere umana ed efficace. E al rispetto dell’ambiente, allo sviluppo di energie
rinnovabili, alla tutela della biodiversità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, al termine del vertice intergovernativo che si è svolto oggi ad Ankara.
Forse noi siamo il Paese meno discriminante ma anche noi abbiamo limiti e ora ci siamo arrivati”. Il premier Mario Draghi ad Ankara per il vertice bilaterale con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, lancia l’allarme immigrazione.
“Noi cerchiamo di salvare vite umane. Ma occorre anche capire che un Paese che accoglie non ce la fa più“. Erdogan punta il dito contro la Grecia che “ha cominciato a essere un minaccia anche per l‘Italia“. Il presidente turco accusa Atene per i respingimenti di migranti nell’Egeo.
Draghi e Erdogan si sono incontrati in occasione del terzo meeting intergovernativo tra i due Paesi per nuovi accordi di cooperazione. In primo piano il conflitto in Ucraina, il tema dell’energia e la gestione nei flussi migratori dalla Libia. Contestualmente all’incontro fra Draghi ed Erdogan, le riunioni dei ministri Luigi Di Maio (Esteri), Luciana Lamorgese (Interni), Lorenzo Guerini (Difesa), Roberto Cingolani (Transizione ecologica), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) con i loro omologhi turchi.