Il politologo Marco Tarchi un’intervista a ‘Il Dubbio’: “Senza guerra in Ucraina Draghi molto probabilmente sarebbe già a casa”.
Il braccio di ferro tra Conte e Draghi mette in forte pericolo questo governo. Ai microfoni de Il Dubbio il politologo Marco Tarchi ha detto la sua sul futuro dell’esecutivo in vista del prossimo anno di legislatura.
“Se non ci fosse stata la guerra russo-ucraina – ha spiegato Tarchi – forse Draghi sarebbe già a casa. Stiamo parlando di un esecutivo nato in un clima di emergenza, alimentato soprattutto sul piano mediatico, grazie all’iniziativa di Mattarella, e in virtù di quel richiamo continua ad esistere. Tutto è buono per convincere l’opinione pubblica che ogni cambiamento di timoniere sarebbe un salto nel buio. In queste condizioni, non è da escludere che la crisi possa essere rinviata sino al penultimo momento“.
“E’ convinzione diffusa che arrivare alle urne con Draghi – ha aggiunto – possa costituire un’ipoteca sulle scelte da fare dopo che si sarà conosciuto il risultato. Per il momento, non credo che un simile scenario possa essere ben accetto al Centrodestra, mentre potrebbe non dispiacere agli avversari“.
Su chi potrà far cadere il Governo Tarchi ha le idee chiare: “E’ difficile immagine una Lega che, dopo essersi tanto spesa per darsi una immagine di affidabilità governativa, si azzardi a rompere. Quindi, l’esecutivo attuale ha più di una chance di reggere. Salvo strattoni sul versante Cinque Stelle“.
Il politologo si è soffermato anche sulla situazione della Lega: “Quando ci si presenta all’elettorato esibendo temi e toni populisti per anni, si cavalca la protesta e se ne viene premiati. Ma se poi si fa un passo indietro e si decide di indossare i panni della moderazione, non può che andare a finire così. Lo stiamo vedendo sia con il partito di via Bellerio e con il M5s. Non riesco a capire se Salvini si è arreso alle intenzioni di Giorgetti oppure no. Nel primo caso, il futuro leghista è il rientro nelle roccaforti tradizionali, e con un peso minore, per svolgere un ruolo molto simile a Forza Italia“.