Incredibile quanto accaduto nel campionato di seconda divisione della Sierra Leone, dove Gulf FC e Kahunla Rangers si giocavano a distanza il passaggio in massima serie. Il presidente della Federcalcio locale ha immediatamente annullato i risultati
Diciamo che non sono stati molto mimetici, che era “giusto un po’ prevedibile” che i due risultati in questione potessero destare qualche minimo sospetto, che lasciassero pensare a qualcosa di “strano”. Eppure è accaduto davvero, in Sierra Leone, dove in due partite sono stati realizzati quasi 200 gol, 187 per la precisione. Sì, avete letto bene, non è un errore di battitura, perché le due gare sono quelle – valide per l’accesso alla prima divisione del campionato nazionale locale – tra Gulf FC e Koquima Lebanon da una parte e Kahunla Rangers e Lumbebu United dall’altra. I due rispettivi risultati sono stati 91-1 e 95-0.
Chiaramente i risultati non sono passati inosservati agli occhi della federcalcio locale, che ha provveduto ad annullarle per manipolazione, sebbene i coinvolti abbiano detto di “non saperne nulla“.
Caos in Sierra Leone
Le due gare si giocavano in contemporanea perché entrambe le squadre erano seconde a pari merito con una sola giornata da giocare e chiaramente (come intuibile dai risultati) la differenza reti era decisiva ai fini della promozione. Dopo dei primi tempi quasi accettabili, con il Gulf che vinceva 7-1 e i Kahunla Rangers che invece avevano due soli gol di scarto, nella ripresa è iniziata la corrida. Al termine di questo “spettacolo” che con il calcio ha ben poco a che vedere, il presidente della federazione della Sierra Leone è intervenuto immediatamente, aprendo un’inchiesta al riguardo: “Una situazione così imbarazzante non rimarrà impunita. I responsabili verranno consegnati alla commissione anticorruzione del Paese“. Per quanto riguarda i diretti interessati, il general manager dei Kahunla Rangers ha chiesto scusa a tutti i tifosi, mentre i rappresentanti degli sconfitti del Lumbebu United (che hanno giocato senza allenatore, assente per motivi non dichiarati), hanno assicurato di non saperne nulla della manipolazione.