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Formula 1, Zhou dopo l’incidente: “Credevo di morire”

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Mauro Simoncelli

Il pilota cinese dell’Alfa Romeo ha raccontato i momenti drammatici dell’incidente di domenica scorsa sul circuito inglese

Era solo domenica scorsa quando Guanyu Zhou, pilota cinese dell’Alfa Romeo, è rimasto coinvolto in un drammatico incidente dopo pochi metri dal via del Gran Premio di Silverstone, che ha fatto temere addirittura per la sua vita, ma oggi ha ricevuto l’idoneità medica per partecipare al prossimo GP d’Austria del prossimo weekend.

Zhou intrappolato nella vettura dopo l’incredibile carambola – Ansa foto

Un incredibile incidente che ha coinvolto più macchine e ha visto l’Alfa Romeo del pilota cinese volare in area, ribaltarsi e atterrare sottosopra strisciando per centinaia di metri sull’asfalto prima di ribaltarsi e fermarsi sulle reti di protezione a pochi metri della tribuna spettatori.

“Ho pensato di morire”

Zhou si è salvato, uscendo illeso da quello che è stato uno degli impatti più paurosi andato in scena negli ultimi anni durante una gara di F1, grazie all’Halo ed è lo stesso pilota oggi in conferenza stampa a raccontare quei drammatici secondi a testa in giù: “Non mi sono reso conto di dove fossi finché non ho visto la foto. Sono riuscito a tirarmi fuori e il medico mi ha fatto salire sulla medical car, ma me ne sono reso conto solo quando ho visto le immagini dell’incidente. Non sapevo cosa fosse successo, chi mi ha colpito perché stavo andando dritto alla prima curva e poi all’improvviso c’è stato un enorme schianto”.

Il pauroso incidente dell’Alfa Romeo di Zhou – Ansa foto

“Stavo aspettando solo l’ultimo colpo”

Fa impressione il ricordo nitido di quei momenti: “Quando l’auto si è capovolta, la prima cosa che ho provato a fare è stata rilasciare le mani dal volante perché non si sa mai. Puoi facilmente romperti il ​​polso con un colpo del genere. Mentre la macchina stava rotolando sul terreno e non si fermava”, ha quindi proseguito il giovane rookie, “sapevo che avrei dovuto affrontare un impatto enorme. A quel punto ho cercato di mettermi nella posizione più sicura in attesa che arrivasse l’ultimo impatto. Fondamentalmente stavo solo aspettando l’ultimo colpo. Quando mi sono fermato, non sapevo dove fossi perché ero a testa in giù”.

Quando la macchina si è fermata non era finita

Quando l’Alfa Romeo, dopo essersi ribaltata più volte, si è fermata in bilico sulle barriere tra la via di fuga e la rete di protezione, Zhou ha capito di essere ancora vivo, ma il pericolo non era del tutto svanito: “La successiva cosa che ho sentito è stata la perdita di liquido, ma non ero sicuro se venisse dal mio corpo o dalla mia macchina. A quel punto ho provato a spegnere il motore, ma era ancora acceso. Sapevo che se fosse scoppiato un incendio sarebbe stato difficile uscire. Alla fine però sono riuscito a spegnerlo e mi sono tranquillizzato”

 

 

 

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Mauro Simoncelli