Dopo il boom di separazioni che si è registrato subito dopo la pandemia ora sono in aumento i matrimoni, l’avvocato Gassani: “Ecco i numeri”
Durante la pandemia sono cambiate completamente le abitudini, comprese quelle di coppia. Per parlare dei numeri di matrimoni e divorzi che si stanno registrando, ma anche per approfondire il mutamento radicale che l’Italia ha effettuato negli anni in merito alla convivenza, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Notizie.com l’avvocato matrimonialista Gian Ettore Gassani: “In questo periodo c’è un aumento dei matrimoni, la maggior parte di quelli che si stanno celebrando sono quelli rinviati durante la pandemia. Alcuni sono stati rimandati anche un paio di volte per via delle restrizioni. Questo è un buon segno, rispetto al trend negativo dei due anni precedenti in cui si era raggiunto il minimo storico. Nel nostro Paese ormai il tasso di nunzialità è in fase decrescente da decenni così come il tasso di natalità, ci sono pochi bambini rispetto al passato. Nel 1970 ci furono 500mila matrimoni, lo scorso anno appena 80mila. La media degli ultimi 10 anni è stata intorno ai 200mila; rispetto agli anni ’70 i numeri sono impietosi. Anche se bisogno dire che sono in aumento le coppie di fatto. Sta cambiando la fotografia dell’Italia: prima il matrimonio rappresentava il punto più importante della vita di un cittadino, era impossibile convivere, mentre oggi soprattutto al nord si opta per la convivenza. Sono in aumento anche le unioni civili che sono dei matrimoni sebbene ci siano diritti diversi“.
“Ad ogni modo – prosegue l’avvocato – aumentano le coppie omosessuali, sia al femminile che al maschile. In buona sostanza il matrimonio etero è quello più in difficoltà dal punto di vista dei numeri. In alcune città i matrimoni celebrati in comune superano quelli svolti in chiesa, quindi anche la componente religiosa sta venendo meno. L’Italia è profondamente cambiata e c’è un divario anche tra nord e sud: a Milano ci sono 450 separazioni ogni 100 matrimoni e a Napoli 180“.
Gassani poi spiega nello specifico come la crisi economica si può riversare anche sulle separazioni: “E’ evidente che quando i matrimoni finiscono in tribunale impoveriscono le famiglie. In molto casi, non tutti, la crisi economica e la disoccupazione possono far riflettere e desistere rispetto alla scelta di separarsi. Stesse difficoltà economiche che riguardano anche i mancati matrimoni. Non si sono i sussidi per le coppie, i nidi e soprattutto le donne sono decisamente penalizzate sul lavoro: appena mettono al mondo un figlio trovano tutte le porte chiuse nel mercato lavorativo, è un disincentivo alla maternità, un attacco; è una società contro le madri che non ha alcun rispetto per loro e per i figli. Le donne subiscono gravi ripercussioni economiche, come se fosse una sorta di colpa quella di partorire. Più che vedere i freddi i numeri, bisognerebbe capire cosa non ha funzionato nel nostro Paese: perché l’Italia, che è stata la regina del matrimonio mondiale, dove il fatidico Sì era sacro ed inviolabile, è arrivata ad avere numeri al minimo storico. Tutto è avvenuto in pochi decenni. E’ cambiata l’Italia ed i rapporti nelle coppie: è il Paese con più infedeltà coniugale al mondo“.
“Negli ultimi 10 anni – continua Gassani – molte separazioni sono avvenute a causa dei social. Parlo di numeri importanti, un 60\70% delle coppie si tradisce almeno una volta, sia uomini che donne cedono in tentazione. E’ talmente forte la voglia di trasgressione che i social sono diventati più un luogo di incontri che di confronto”. Infine l’avvocato Gassani chiosa evidenziando la situazione attuale: “Ora è tornata quella prima della pandemia, separazioni e divorzi mantengono più o meno le stesse percentuali, i matrimoni sono in aumento perché in queste due anni non c’è stata la possibilità di celebrarli. C’è una maggiore libertà delle persone, quindi vivere sotto le stesso tetto ma con la possibilità di uscire di casa porta a tollerare di più. Quando c’erano le restrizioni si sono scatenate le peggiori crisi famigliari perché se una coppia era già in crisi, la reclusione in casa ha fatto venire meno la sopportazione. Ho scritto un libro in merito ‘La guerra dei rossi’ che parla di ciò che è avvenuto in quel periodo, le chiamate che ho ricevuto anche di notte, i messaggi di richieste d’aiuto soprattutto da parte di donne, le volte che le ho incontrate per strada davanti al supermercato per farmi raccontare cosa accadeva; c’è stato un terremoto nelle famiglie. Alcuni invece attraverso il Covid si sono ritrovati; ci sono stati fenomeni opposti. Con il ‘libera tutti’ c’è maggiore respiro nelle famiglie ma ora c’è l’estate che è un periodo in cui le crisi aumentano: magari la coppia deve stare sotto lo stesso tetto in villeggiatura per un mese e si ripresenta una sorta di lockdown; così, se ci sono già delle crepe o altre persone in mezzo, questo diventa un momento veramente difficile. Da 10 anni a questa parte, infatti, la maggior parte dei depositi di ricorsi per separazione avvengono a settembre e ottobre, ciò significa che la crisi si manifesta in estate“.