Rincari per chi viaggia in aereo, aumenti delle tariffe autostradali e anche per dormire nelle strutture alberghiere. Salassi a ripetizione
Arrivano le vacanze, ma occhio al salasso. Quelle che stanno per arrivare saranno le vacanze più costose degli ultimi anni, con spese esagerate per le famiglie italiane. Dopo anni di difficoltà, tra Covid, restrizioni che hanno causato per molti la perdita del lavoro e i recenti aumenti delle bollette (anche a causa della guerra), gli italiani saranno chiamati ad un altro inconveniente.
Le vacanze estive del 2022 saranno le più care degli ultimi 50 anni. Ad affermarlo è il Codacons, che ha analizzato gli ultimi dati Istat che registrano rincari fino a tre cifre per il comparto turistico. Secondo l’associazione, una vacanza di 10 giorni costerà quest’anno tra il 15% e il 20% in più sul 2021, considerando le spese per spostamenti, pernottamenti, cibi e servizi, passando da una media di 996 euro a persona del 2021 ai circa 1.195 euro del 2022, con un incremento di spesa che potrebbe raggiungere i 199 euro a testa. Iniziando dagli spostamenti, chi deciderà di partire per la villeggiatura deve mettere in conto aumenti abnormi per aerei, traghetti e carburanti, spiega l’associazione.
Disagi che partono dai voli: quelli nazionali costano un terzo in più rispetto allo scorso anno (+33%) mentre le tariffe dei voli internazionali sono più che raddoppiate, segnando il record del +124%. Non andrà meglio a chi deciderà di muoversi in auto: in base agli ultimi dati Mite, la benzina costa oggi in media il 27,7% in più rispetto allo scorso anno, il gasolio addirittura il 37% in più. Non solo. Si profilano a breve anche aumenti dei pedaggi autostradali che, secondo recenti indiscrezioni, potrebbero salire dell’1,5%. Sul fronte dei trasporti marittimi, i traghetti registrano aumenti del 18,7%, mentre diminuiscono le tariffe ferroviarie (-10% circa su base annua).
Ma non saranno solo i viaggi a far piangere gli italiani. Per dormire in albergo, motel e pensioni occorre pagare in media il 21,4% in più rispetto allo scorso anno. Altra voce che registra aumenti pesanti è quella relativa all’alimentazione, spesa indispensabile durante la villeggiatura: bar e ristoranti hanno ritoccato i listini del 4,6%, mentre i generi alimentari costano in media il 9,1% in più. Per visitare musei, parchi e giardini si spende invece il 3,2% in più, mentre andare al cinema, al teatro o ad un concerto costa il 2,3% in più. Gli stabilimenti balneari infine, in base alle stime del Codacons, hanno applicato rincari medi tra il 5% e il 15%, a seconda della località e della tipologia di struttura.