L’inflazione tocca livelli che riportano il paese agli anni ’80: ecco quali sono le previsioni per settembre e i numeri forniti dall’Istat.
C’è un dato su tutti che rende l’idea di quanto la corsa dei prezzi abbia raggiunto un livello davvero allarmante.
L’Istat calcola che l’inflazione nel mese di giugno ha toccato quota 8%. Mai così in alto dal gennaio del 1986, mese in cui si registrò un pesantissimo 8,2%. A spingere in alto le percentuali è di certo l’incremento del prezzo dell’energia, iniziato prima del conflitto ma di certo reso ancora più pesante per le famiglie dalla guerra in Ucraina.
Solo nel mese di giugno l’inflazione è salita di più di un punto percentuale e l’Istat segnala dati che le associazioni dei consumatori stanno già sottolineando da tempo. Il potere d’acquisto delle famiglie è infatti drasticamente ridotto, e le previsioni per settembre sono allarmanti.
Sono i numeri a fornire un quadro di quanto sta accadendo. I beni energetici salgono di un +6% rispetto a maggio. I carburanti arrivano a +7%, ma ciò che preoccupa è anche l’impennata chiara dei prezzi nei supermercati. Gli alimentari passano dal +6,6% all’8,2% in un solo mese, ma crescono anche i prezzi dei trasporti, soprattutto per i biglietti aerei, quasi raddoppiati rispetto alla scorsa estate.
Restano quindi altissimi i timori in vista di settembre. Confcommercio ribadisce infatti che se al momento gli effetti sui consumi sembrano limitati, è probabile che a settembre le famiglie saranno addirittura costrette a selezionare gli acquisti con effetti che avranno anche un impatto pesante sul Pil. La spesa su base annua per le famiglie è già adesso aumentata in maniera pesante, e gli ultimi mesi dell’anno potrebbero essere ancora più caldi in attesa di un calo dell’inflazione che non sembra al momento ben visibile all’orizzonte.