L’ex attaccante di Barcellona e Atletico Madrid aveva firmato un pre-accordo con i Millonarios. Poi però sono cambiate le carte in tavola e l’uruguaiano ha annunciato di aver fatto saltare la trattativa: “Non è una questione di soldi”
Si è parlato molto in questa sessione di calciomercato del possibile arrivo al River Plate di Luis Suarez, per prendere il posto di Julián Alvarez, che andrà al Manchester City. Sembrava fatta, ma alla fine il Pistolero ha annunciato che non giocherà nei Millonarios. Il centravanti si è svincolato alla fine del mese scorso dall’Atletico Madrid e una delle opzioni più forti era proprio quella di tornare in Sud America, per giocare con continuità e arrivare al top ai Mondiali in Qatar.
Il River Plate aveva tutte le carte in regola per metterlo sotto contratto e uno dei principali incentivi era quello di lottare per la Copa Libertadores, ma la recente eliminazione agli ottavi contro il Velez ha interrotto il sogno degli argentini di vincere il più importante trofeo continentale, l’equivalente della nostra Champions League. A questo si deve aggiungere la ricorrente crisi economica in un Paese che di per sé non potrebbe mai competere con gli stipendi pagati in Europa, ma come spiegato da Luis Suarez in persona, il problema non sarebbe economico: “Ero molto entusiasta della possibilità di andare al River per provare a vincere la Copa Libertadores. Era un sogno poter giocare quella coppa in Sud America. Ma dal momento che il River è stato eliminato, questa possibilità è stata abbandonata“.
“Avevamo firmato un pre-accordo. E sono grato a Gallardo, che un allenatore della sua carriera si accorga di me è motivo di orgoglio“, ha aggiunto l’ex Barcellona, che ha l’obiettivo di raggiungere il Mondiale in Qatar in condizioni ottimali. Inoltre, il Pistolero ha confessato che la possibilità di giocare in Brasile è stata completamente esclusa a causa del fitto calendario di tornei in quel Paese e ne ha approfittato per criticare il Nacional de Montevideo, la sua ex società: “Sono sorpreso perché i vertici del Nacional non mi hanno nemmeno chiamato per sapere la mia situazione. Se mi sono emozionato così alla possibilità del River Plate, lo stesso sarebbe successo con loro, che rappresentano la mia casa“.