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‘Eravamo Parioli’, Davide Bartoccini: “Dalle feste al Gilda ai racconti della Roma bene: ecco come nasce il libro”

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Arianna Di Pasquale

Davide Bartoccini racconta in esclusiva ai microfoni di Notizie.com come nasce il suo libro: le curiosità e gli aneddoti che lo hanno spinto a mettere nero su bianco le ‘regole’ della Roma bene

Nasce tutto dalle prime prove di scrittura quando ero piccolo; il libro – rivela Bartoccinil’ho scritto nel 2009 ed era un racconto che avevo messo insieme anche un po’ per ricordare le varie abitudini che avevamo io ed i miei amici“. Dalla partecipazioni agli eventi, alla volontà di raccontarli: “Sono sempre stato un grande organizzatore di feste quando esisteva il Gilda Young e si andava in discoteca nel pomeriggio: inizialmente il libro è nato parlando di ciò che facevamo da piccoli, poi la casualità ha voluto che nel corso del tempo mi avvicinassi alla scrittura anche intraprendendo la strada del giornalismo. E’ capitato che io ed il mio ex socio, che invece fa il deejay, facessimo una festa in questo famoso locale, chiuso 4 anni fa, con dei ragazzi più grandi, che sono appunto coloro che si sono inventati tutte queste mode. Io ho 34 anni e all’evento c’erano 45enni. Quindi in questa occasione ho avuto modo di rispolverare ulteriori ricordi ed il racconto ha preso vita“. 

‘Eravamo Parioli’ di Davide Bartoccini

Il giornalista racconta inoltre un aneddoto a proposito del libro:Inizia con una maglietta che io ho indossato quando mi chiamarono ‘pariolino’ e finisce ad una festa a cui vado con la persona che si è inventata quella marca. Io stavo scrivendo il mio romanzo, era il primo, quindi ero un po’ incerto e così nelle pause di tempo ho messo insieme questi racconti e ne ho tirato fuori il libro“.

La storia evidenzia regole ed omologazione, concetti che lo stesso giornalista spiega nel dettaglio: “La copertina l’ho fatta fare da un artista di Trastevere, non ha nulla a che fare con Roma e con l’ambiente che descrivo: un ricalcare della copertina di Nanni Moretti di ‘Caro diario’, visto che nel tempo ho ampliato i miei orizzonti; non ho cambiato visioni politiche o altro, ma ho abbracciato diverse realtà, ho visto altri quartieri, frequentato tipi diversi di persone. Quindi ho fatto riflessioni su come ogni zona di Roma, come ogni quartiere o città, abbia le sue piccole regole ed omologazioni. Alla fine ho constatato che ‘tutto il mondo è paese’ ed i limiti della Roma bene, con persone descritte come se avessero qualcosa in più, quando a volte lo avevano in meno. Questi concetti di omologazione e ristrettezza mentale, vedendoli ora, fanno sorridere: col passare degli anni ci sono nuove regole o abitudini. Io stesso non sono cambiato del tutto, ma non uso più le scarpe da ginnastica (sorride n.d.r.). Ad ogni modo però, la regola di come andare vestito ad un matrimonio, l’orlo dei pantaloni o la marca del sarto  dove fare la camicia rimangono sempre una omologazione“.

Davide Bartoccini

E’ un racconto autobiografico – chiosa l’autore Davide Bartocciniquindi si parla di ciò che ho visto, di chi ho frequentato: negli anni, piano piano, ho scoperto che le persone molto facoltose a quei tempi erano terra terra ed i piccoli borghesi facevano di tutto per ostentare fino all’ultimo centesimo. La piccola ricchezza è stata sempre un mito; chi non aveva bisogno di queste montature ha rivelato più sostanza e valore, sia nel modo di vivere e nel saperlo fare, sia non basando l’esistenza sull’apparire o magari sul denaro puro e semplice. Nel libro ci sono dei piccoli richiami a questo“.

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Arianna Di Pasquale