Secondo una rivista francese, sulla base di documenti riservati, la famosa torre d’acciaio potrebbe non resistere alla ruggine
Il giornale francese Marianne, in un articolo in cui mette sotto osservazione lo stato di conservazione del simbolo di Parigi, pone l’inquietante quesito se la torre d’acciaio più famosa al mondo, potrà ancora resistere all’usura del tempo.
Il monumento simbolo della Francia, infatti, sarebbe pieno di crepe e ruggine, e avrebbe bisogno di una manutenzione straordinaria più approfondita di quella prevista dalle autorità cittadine.
Una ristrutturazione in vista delle Olimpiadi
“Abbiamo visto bruciare Notre-Dame, vedremo cadere la Torre Eiffel?” Se lo chiede il giornale francese Marianne in un articolo in cui analizza lo stato del ferro della Torre Eiffel simbolo della capitale francese. L’articolo del giornale cita rapporti riservati secondo i quali nel monumento “c’è troppa ruggine” e “ha bisogno di riparazioni”, manutenzione che è attualmente in corso per la Tour Eiffel, perché programmata in vista delle Olimpiadi di Parigi del 2024, ma che potrebbe essere, sempre secondo l’articolo del quotidiano francese, “non solo la più costosa di tutti i tempi, ma anche la più inefficace”.
Inaugurata nel 1989 per l’Esposizione Universale
La torre, alta 324 metri e pesante 7.300 tonnellate, è stata inaugurata nel 1889 in occasione dell’Esposizione Universale e all’epoca l’idea era quella che sarebbe stata smantellata dopo una ventina d’anni. Nel frattempo di anni ne sono passati 133 e la Torre svetta sempre su Parigi di cui è diventata il simbolo per eccellenza. Il costruttore Gustavo Eiffel spiegò anche che la torre avrebbe potuto sopravvivere nel tempo solo con una periodica opera di manutenzione per far fronte al suo rischio maggiore: la ruggine. e per questo suggerì di riverniciare l’opera completamente ogni 7 anni. “La vernice è l’ingrediente essenziale per proteggere una struttura metallica e la cura con cui viene eseguita è l’unica garanzia della sua longevità”, scrisse all’epoca.
Ridipinta solo 20 volte
Nel 2014, spiega il settimanale, un rapporto aveva rilevato che la Torre presentava crepe e ruggine e nel 2016 sono state notate 884 faglie, di cui 68 costituivano “un rischio per la durata della struttura”. La torre però è stata dipinta solo venti volte da quando è stata costruita e ora, in vista delle Olimpiadi del 2024, un terzo del monumento deve essere levigato per togliere la ruggine e poi riverniciato con due nuovi strati, solo un lifting per le reali necessità dell’imponente struttura in ferro. La società Sete, che possiede il 99% della torre, è contraria a chiudere il monumento per un lungo periodo e restaurarlo: “Troppe visite turistiche e guadagni andrebbero persi”. La direzione di Sete ha anche aggiunto che “la torre non è mai stata così protetta come adesso”, anzi il direttore, Patrick Branco Ruivo, ha assicurato che “il monumento continuerà a stare in piedi grazie al suo impeccabile ferro“, precisando che la campagna di verniciatura avviata nel 2019 è servita a “trattarla e a proteggerla”.