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Cronaca

Ammissione e retromarcia di Crisanti: “Covid? Meglio contagiarsi…”

Published by
Daniele Magliocchetti

Il virologo spiazza tutti e va controcorrente, spiegando quale potrebbe essere la soluzione per far sì che il virus faccia meno danni

E chi l’avrebbe mai detto? Dopo un paio d’anni di lotte, accuse, polemiche e battaglie di ogni genere, arriva uno dei virologi più stimati e lancia una piccola bomba. “Il Covid? A questo punto sarebbe meglio contagiarsi…“. A dirlo è Andrea Crisanti, professore dell’Università di Padova, uno di quelli che durante la pandemia era tra coloro che invitava la gente e fare attenzione. Non che abbia cambiato idea, ma adesso, almeno da come esprime i suoi concetti, vira un po’ la direzione su come contrastare il virus.

Andrea Crisanti (Ansa Foto)

Di fronte all’impennata estiva dei contagi Covid tanto vale che i giovani si infettino, sviluppando una malattia lieve e contribuendo all’immunità di gregge. A esprimere questo concetto è stato Andrea Crisanti, ospite della trasmissione L’aria che tira (La7), dove gli è stato chiesto di commentare l’appello dei medici di famiglia che per ragioni sanitarie nei gironi scorsi hanno chiesto il rinvio del concerto della band rock Maneskin, previsto per domani al Circo Massimo di Roma.

“La vera sfida è cercare di proteggere i più fragili con misure concentrate e di effetto”

Una fase di gran festa durante il concerto dei Maneskin (foto Ansa)

L’opinione del virologo – da inquadrare ovviamente in questo contesto – obbedisce a una logica stringente: “Innanzitutto penso ci sia una fatica sociale a accettare misure come quelle che abbiamo utilizzato fino adesso. Con questo virus, che ha un indice di trasmissione tra 12 e 15, non c’è nessuna norma che sia in grado di contenerlo a livello di popolazione”. Partendo da queste premesse, se oggi 60.000 giovani si scateneranno sotto il palco dei Maneskin, con buona probabilità una parte di essi «si infetterà, sviluppando una malattia molto lieve che contribuirà all’immunità».

Al di là di ogni ipocrisia, va detto che ogni giorno in Italia vengono organizzati concerti e attività sociali, dove il rischio contagio non è inferiore a quello a cui ci si esporrebbe andando ad ascoltare la band romana: “Il fatto che il virus circoli non è necessariamente negativo perché supplisce al fatto che le persone non si sono vaccinate. La vera sfida sarebbe quella di proteggere i fragili con misure concertate e coerenti, cosa che non facciamo“. Insomma, anziché limitare la libertà dei giovani, le istituzioni dovrebbero preoccuparsi di garantire adeguate misure a protezione dei più anziani e delle persone affette da patologie serie.

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Daniele Magliocchetti